
E finalmente è arrivata l’estate, la stagione della spensieratezza, del sole, del mare e dell’ascella pezzata. Molti sono già in vacanza e altrettanti, presto, raggiungeranno altri lidi per godersi il tanto agognato e meritato riposo.
A me l’estate invece fa proprio incazzare perché porta un sacco di rotture di coglioni: non basta il caldo che mi fa calare la pressione, col risultato che affronto le giornate con l’energia di un bradipo. Sul treno che mi porta a lavoro, mi tocca sorbirmi greggi di ragazzetti in tenuta da mare che sberciano in modo tale che non riesco neanche a leggere. Ci sono le zanzare, che pare ultimamente si siano fatte di bocca buona, visto che non mi schifano più per i loro spuntini; ci sono le lotte per tenere il condizionatore acceso in ufficio con la mia collega in premenopausa che “mi si ghiaccia la cervicale!” e poi…
e poi ci sono le dichiarazioni dei redditi.
La cosa che mi fa più incazzare della dichiarazione dei redditi non è la parte relativa a quanto devi pagare di tasse, ma quell’insignificante pagina dove tu, culopigro, devi mettere una firma per decidere la destinazione dell’otto per mille.
Questa casella in odor di sodomia è un regalino del nostro amato presidente fuggitivo Craxi: tanto per ribadire che l’Italia è uno stato laico, nel 1984 si è smesso di dare direttamente lo stipendio ai preti e si è introdotto l’8 per mille.
E qui la cosa si fa interessante, perché un potenziale strumento democratico di fatto fa triplicare le entrate delle Chiesa Cattolica. Grandioso.
Complice, anche in questo caso, l’ignoranza, il fil rouge che collega la religione e lo Stato italiano, perché se si dice otto per mille sembra poco, anzi, quasi niente, ma se si parla di cifre – circa un miliardo e mezzo di euro – già esclamare “esticazzi” viene più naturale.
Se stai pensando che l’8 per mille del tuo IRPEF vada dove hai fatto la firma, cara la mi’ Fava, ti stai sbagliando di grosso: con la firma dell’8xmille è come se tu esprimessi un voto, un’opinione riguardo a quale
religione deve beneficiare di una fetta delle tue tasse.
E quindi? E quindi, se tutti “votassero” potrebbe anche andar bene, ma non lo fanno. Solo circa il 40% dei contribuenti fa una scelta, e in questo modo,
più o meno, decide per tutti.
Esattamente, perché i soldi vengono ripartiti in base alle scelte espresse per cui, se votano solo il 40% dei contribuenti, e l’80% di questi sceglie
Chiesa Cattolica Spa, allora l’80% di
tutto l’8xmille andrà a
Chiesa Cattolica Spa. Figo eh?
Adesso ci sarebbe da capire dove vadano a finire tutti questi soldi.
E io ve lo dico, ma lo faccio la prossima settimana.
Ah, a proposito: te, hai firmato?[F.T.]
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Una risposta a "Chiedilo a l’oro – atto primo"