Una mia stretta parente, con la quale condivido una parte dei miei cromosomi, ha deciso di andare cinque giorni a Medjugorje. Dato che non credo che abbia una tresca con Paolo Brosio, temo ci vada per altri motivi. Nel vano tentativo di dissuaderla dal pellegrinaggio, mi sono andata a cercare qualche informazione al riguardo.
La cosa strana del fenomeno è che i “miracoli” di Medjugorje non sono stati riconosciuti neanche dalla Chiesa Cattolica.
La cosa è andata più o meno così: a un anno dalle apparizioni, il vescovo di Mostar-Duvno (la diocesi di Medjugorje) dopo un’inchiesta sulla veridicità della faccenda è arrivato alla conclusione che l’intera faccenda era falsa, che i veggenti stavano evidentemente mentendo. La popolarità di Medjugorje però stava crescendo sempre di più, non si poteva certamente ignorare la volontà del popolo, quindi si decise (a quel tempo il nostro amato Ratzy era a capo della Congregazione per la Dottrina della Fede) che si doveva riaprire l’inchiesta.
E’ curioso come in questo caso, unico nel suo genere, anziché una delle formule usuali, ossia “constat de supernaturalitate” e “constat de non supernaturalitate” (e cioè “risulta essere soprannaturale” e “risulta essere non soprannaturale”), il Vaticano abbia usato un ambiguo “non constat de supernaturalitate” (non risulta essere soprannaturale), che ricordando un po’ il sibillino ibis redibis non morieris in bello mette le mani avanti, senza però sbilanciarsi troppo.
[F.T.]
Attento ai cromosomi in comune!
Semmai attentA, [F.T.] è una donzella, peraltro di tua conoscenza.