Come l’ova sòde

“Vedi, Menone, questo tuo ragionare mette in luce il tuo difetto più grande, che non è la fretta nel giudicare o il cedere alle passioni, ma piuttosto che sei duro pinato.”
(Socrate)
Altro giro, altro tris, con la Trilogia del Dubbio.
In questi tre pezzi mi farò delle domande, e nel farmele, giacché questo spazio è tristemente pubblico, le rivolgerò anche a voi. E sarò ben lieto se mi darete il vostro punto di vista. Però su certi argomenti ammetto un mio limite, ché sono come l’ova sòde – che più le bolli più diventan dure. Ecco, anche io più ci ragiono meno ne vengo a capo.
Si parte?
Ovvìa, si parte.
E si parte col catechismo, tanto per andàcci di scartina.

Allora.
La chiesa cristiana è la comunità dei credenti, in particolare dei battezzati che condividono la fede in Dio secondo il messaggio di Gesù.
Facendola breve, si differenziano dagli ebrei proprio per questo particolare: credono che Gesù sia il messia atteso dalla tradizione ebraica, nonché Dio fatto uomo, mentre gli ebrei ancora sono lì che aspettano il messia.La maggioranza dei credenti che conosco, però, non è solo cristiana, ma cattolica: hanno preso i sacramenti in chiese cattoliche, frequentano più o meno abitualmente chiese cattoliche, e hanno fatto catechismo nelle parrocchie cattoliche. Eccoci al punto: nessuno, dico nessuno dei cattolici che conosco dà mostra di seguire il catechismo in maniera seria.

Il catechismo dice: niente seconde nozze.
“Ma no, può succedere, che sarà mai, se due non stanno insieme!”

Il catechismo dice: niente aborto e niente eutanasia.
“Eh, dipende dai casi, sono scelte personali…”

No, no, no, brutti eretici di merda. “Gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati” e sono contrari alla legge naturale. Non c’è scelta, non ci sono mezze misure.
Niente sesso prematrimoniale, maledetti erotomani! “al momento del Battesimo il cristiano si è impegnato a vivere la sua affettività nella castità.”
Se siete battezzati, scordatevi i rapporti sessuali prima del matrimonio. E anche da sposati, ricordatevi che “il piacere sessuale è moralmente disordinato quando è ricercato per se stesso, al di fuori delle finalità di procreazione e di unione”.

Quindi niente seghe, mai, né prima né dopo, ma anche niente contraccezione: “è intrinsecamente cattiva ogni azione che, o in previsione dell’atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione”.

Vabbè, credo d’aver reso il concetto. La domanda è: come fa una persona che infrange ripetutamente e deliberatamente i precetti della propria religione a vivere serenamente? Voglio dire: Dio, tramite gli uomini che egli ha scelto e a cui ha consegnato la verità (se si legge il catechismo c’è scritto bello chiaro che “Dio è l’Autore della Sacra Scrittura” e che proprio da lui “l’ufficio di interpretare autenticamente la Parola di Dio è stato affidato al solo Magistero della Chiesa”), sta dicendo ai suoi fedeli di fare o non fare alcune cose. Cavoli, se io fossi cattolico vivrei in perenne paranoia, con tutti i peccati che ho commesso.

Quando faccio notare questa cosa, di solito mi rispondono che “la chiesa è antiquata”, che dovrebbe modernizzarsi, che non è in linea col mondo moderno.
Eh, no, cari i miei trabagai. Vi pare che Dio, essere perfettissimo e infinitamente buono, possa aver sbagliato a trasmettere la sua volontà ai suoi sottoposti?
Anche perché, in questo caso, si presenterebbe un altro GROSSO problema.

Sono stati gli ecclesiastici a scegliere i brani “ufficiali” dei vangeli (che probabilmente non avete mai letto per intero, figuriamoci la bibbia, che peraltro è uno spasso perché è piena di omicidi, stupri, lapidazioni, e trasuda ingiustizia da ogni pagina, ma pazienza), un processo lungo, avvenuto fra il 140 e il 419 D.C.
In realtà i vangeli erano molti di più.
Ma se chi guida la chiesa è fallibile, come si può avere la certezza che le basi scelte dai primi ecclesiastici (selezionando più o meno sensatamente brani particolari da quel guazzabuglio informe che erano le scritture) contenessero i pezzi giusti?
Cioè: magari il vangelo giusto è quello di Ossirinco!
D’altra parte già i vangeli canonici sono piuttosto discordanti: impossibile capire cosa ha detto di preciso Gesù sulla croce, tanto per fare un esempio, il che mi crea già dei problemi visto che a sentire i cristiani i vangeli sono veri, nel senso che contengono fatti reali (e se non lo sapete, se vi dichiarate cristiani avete l’obbligo di credere alla Parola del Signore).

Ok, sto scadendo nel puntiglioso, qualcuno ribatterà “e chi se ne frega di cosa ha detto sulla croce, pazienza, le cose importanti sono altre!”
Bene, quali? E come facciamo ad essere sicuri che sono quelle giuste?
Io le domande me le sono fatte, e ancora non trovo le risposte: il mio razionalismo, che già mi fa pizzicare il naso e mi mette in guardia dal fidarmi da chi vuole impormi una morale, mi rende particolarmente guardingo con chi vuole dirmi cosa è bene e cosa è male su queste basi, ma è anche la molla che mi spinge a cercare risposte.

Se ne avete, sono le benvenute.

[M.V.]


(Per stemperare, vi invito a fare un test per vedere quanto siete cattolici.)

 

6 risposte a "Come l’ova sòde"

  1. Infatti uno dei grossi paradossi è proprio questo che tu puntualizzi:
    Ormai è storicamente accettata e accertata anche dalla Chiesa la sua stessa fallibilità. L’occhio storico ha giudicato di epoca in epoca Concili, Bolle Papali, Giubilei ed altre amenità come figlie perfette dei loro tempi ( e truffe epocali come la Donazione di Costantino contemporaneamente “non colpa nostra” e ” errore storico, ci scusiamo”), e i cattolici stessi sono scivolati in questo gorgo “filo”-eretico.
    Perchè le soluzioni sono due: o sei cattolico convinto, e quindi rientri in quello standard che per noi è il bigotto, dalla mentalità chiusa e incapace di mediare verità storiche con rivelazioni dogmatiche (ed in alcuni casi è davvero difficile), oppure sei senza volerlo ammettere un PROTESTANTE ( ovvero non accetti la mediazione della Chiesa e metti in dubbio le parole dei ministri di culto dando interpretazione personale della parola a alle azioni dell’istituzione).

    Io sono dell’opinione, e lo sono dopo 8 anni di collegio cattolico, che la maggior parte dei cattolici lo è per tradizione familiare e abitudine sociale, ma che considerando i contenuti della loro fede ( vogliamo parlare del classico ” Credo in Dio, anche se non proprio quello della Chiesa Cattolica”?) sono dei praticamente perfetti protestanti (una delle tante correnti, principalmente luterani, a mia esperienza).

    C’è anche da ammettere che la Chiesa Cattolica è vissuta dell’integrazione prima dei culti pagani e poi della filosofia oriantale e greca, ed è stato un lento processo non solo nei Concili di cui parli nel post principale . Quello che non è stato represso nella violenza è entrato dalla porta posteriore e si è tranquillamente accomodato tra i dogmi “originari” e le scelte politiche di una religione venuta alla luce “pubblicamente” come Religione di Stato. Di uno degli Stati piu potenti mai esistiti, per inciso.

    Per rispondere alla tua domanda, Marco: non possiamo sapere che sono “quelle giuste” e non esiste modo di saperlo, non importa quanto a fondo possiamo impegnarci. O abbiamo la Fede, e crediamo che Dio abbia ispirato la scelta di “quelle giuste” nei dotti dell’epoca (comunque gran cervelli, al riguardo non si può dire nulla), o continuiamo a scartabellare negli scritti apocrifi da buoni agnostici, alla ricerca di una risposta quantomeno personale. Sempre che sia la religione Cristiana quella nella quale vogliamo indagare alla ricerca di risposte, ovviamente.

    PS: se pecchi, Dio ti perdona. Ecco come fanno. L’importante è sempre pentirsi sinceramente…

    1. Un chiarimento che ho fatto su Facebook e che ripeto qui:
      Le domande del post non sono retoriche.

      Eventuali risposte non servono né a farmi capire se i vangeli sono veri, né a far cambiare idea a eventuali cattolici all’ascolto. Servono (a me, principalmente) a capire come ragionano le persone.
      Se, come e quando la fede interviene rispetto al pensiero logico.

      Non c’è il tentativo di dimostrare nulla, se alla base di una credenza c’è la fede, il pensiero razionale può ben poco, così come il non credente non ha certo bisogno di prove di alcun tipo. Allo stesso modo il razionalista non crede finché non viene dimostrata l’esistenza di dio, ma dimostrare dio negherebbe la fede (non è “fede” se hai le “prove”, secondo me, motivo per cui per me i miracoli, così casuali e mal documentati, nell’era contemporanea sono di fatto un autogoal).

      Il punto è proprio che mi interessa capire come i credenti rispondono a queste domande, per capire come ragionano.
      Non è una battaglia, non è una gara, sono domande.

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