Martini Dry

“Non mi si portino i soliti argomenti astratti, tipo la sacralità della vita: qui si tratta chiaramente di cazzi mìa.”
(L. Dalla)
Di rientro dalle ferie, non sono riuscito a trattenermi dal fare una battuta tanto facile quanto maligna. Prometto di non farne altre, che tanto ci penseranno gli altri redattori nel corso della settimana, d’altra parte non capita tutti i giorni che un uomo di chiesa decida d’andarsene al creatore rifiutando ogni sorta d’accanimento terapeutico.
Un po’ la stessa cosa che avevano chiesto Welby e Nuvoli, ricevendo però da Dio o da chi per lui una risposta diversa.
In realtà mi chiedo se Martini non l’abbia fatto apposta, di morire creando un precedente così pesante.

Dopo tutto, è quello che si era espresso in maniera abbastanza morbida sul tema dell’omosessualità (per morbida intendo davvero morbida, più morbida di “devono essere atterrati”), e addirittura in merito al problema dei preti pedofili aveva detto – all’inizio – che forse era il caso di ripensare all’obbligo di celibato dei preti, ritrattando però in un secondo momento.
Da non dimenticare il fatto che aveva una posizione decisamente aperta e disposta al dialogo rispetto all’ateismo, quantomeno un po’ più aperta di quella a cui gli atei sono abituati.

Queste posizioni gli sono valse la nomea di “moderato” e “progressista”, ma attenzione con le parole: la modernità sta a un cardinale come il femminismo a un imam.

Certo, siamo di fronte a una grande apertura, ve lo dice uno che ascolta apposta Radio Maria per farsi venire le idee per scrivere i pezzi, ma è davvero una goccia nel mare. Per me le persone grandi sono altre, e non riesco a vedere il buono in chi è strutturalmente colluso – in quanto alto prelato – in tutte le manovre della chiesa.Il discorso esula dalla persona di Martini, simbolo involontario del post. Magari i miei conoscenti credenti possono illuminarmi e dissipare il dubbio dalla mia testolina bacata: quale occulta e prodigiosa tecnica va usata per murarsi le orecchie, turarsi il naso e cucirsi gli occhi di fronte agli immani troiai, sia ideologici che politici che economici, fatti o fiancheggiati dalla chiesa? Quanti altri dittatori volete veder benedetti, quanti diritti negati, quanti bambini violati, quanti crimini servono per farvi aprire gli occhi? Quanti soprusi, quanti abusi d’ignoranza, quanti roghi vi ci vogliono prima di incazzarvi come iene?

Ma no. Pregate e pagate, pagate e pregate, e vi sbracciate a difendere la pecora nera, il meno peggio, quello che “visto? lui coi froci ci parlava!” dimenticando tutti gli altri.
Però, visto che a sentirvi avete ragione voi, e io non capisco la grandezza di certa gente, il dubbio che mi rimane è: sarò mica io, quello rincoglionito?

[M.V.]

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