È di questi giorni una furiosa, furiosissima polemica nel mondo della musica di un certo livello: la paladina degli oppressi Amanda Palmer, forte del milione e passa di dollari raccolto tramite kickstarter (una piattaforma che aiuta gli artisti o gli aspiranti tali a raccogliere somme di denaro per finanziare i propri progetti), c’ha preso gusto, e chiede a gran voce ai musicisti semiprofessionisti di suonare con lei nei suoi concerti in cambio di una manciata di riso in bianco, un’insalatina scondita e poco più.
Apriti cielo! Musicisti, professionisti e non, stanno attaccando la taccagnissima Palmer da ogni lato, guidati da uno Steve Albini acido come non mai e tutto intento a sputar nomi a caso, giusto per far vedere che li conosce e che lui è a contatto con la strada.
E qui nasce la domanda: chi è il Razzista del Giorno?
È la Palmer, che già fa la splendida con le elemosine dei fan, nonostante fama e denaro non le manchino di certo, e vuole spremere ancora il loro sangue con la scusa della visibilità?
È Albini, che si scaglia scomposto verso una minaccia che rischia, se prendesse piede, di scardinare il sistema che gli dà da mangiare lautissimi pasti da decenni nonostante lui voglia fare l’eterno alternativo?
O sono io, che mi son rotto le scatole di vedere chi lotta per la musica essere preso in giro dagli uni e dagli altri, visto che entrambi sviliscono una passione che vive sì della visibilità, ma che ha anche spese vive da sostenere, e che la spocchia verso il nuovo è ciò che àncora la musica ad MTV?
A voi il giudizio.
[E.P.]