Il Ritorno del Cavaliere Oscuro

“Ho scelto di scendere in campo e di occuparmi della cosa pubblica perché non voglio vivere in un paese illiberale, governato da forze immature e da uomini legati a doppio filo a un passato politicamente ed economicamente fallimentare, cazzo.”
(B. Grillo)
Quando devo scrivere un pezzo per il lunedì, e da martedì a sabato non è successo niente di che, oppure qualcosa è successo ma ne hanno già parlato a ruota tutti gli altri redattori del blog, mi prende sempre un po’ d’ansia, un’ansia simile a quella che attanaglia Di Pietro quando deve usare un tempo verbale diverso dal presente indicativo.
Ed è in questi momenti che spero nella botta di culo: un vegano integralista che posta un articolo sui ghepardi fruttariani, il Papa che dice la sua sull’omosessualità, Grillo che spara una supercazzola sull’euro.

Ed è in questo momento buio che il miglior statista degli ultimi centocinquant’anni, dopo quasi tre mesi di silenzio, torna. Circondato da quel profumo di sperma e caramelle cui ci stavamo quasi disabituando, apre bocca e subito sparge tutto intorno parole che sanno di buono, un buono impreziosito e arricchito dall’ effetto di un processo fisiologico mediato da una serie di trasformazioni chimico-fisiche: la digestione.
Parla dalla Msc Divina, una nave da crociera noleggiata dal Giornale; a bordo, insieme a lui, 320 sostenitori: tutti quelli che gli sono rimasti.
Attorniato da ballerine, con in mano un gustoso cocktail alle fregole, parte subito in quarta lanciandosi a capofitto nella campagna elettorale.
Torna, e rispolvera subito una delle sue trovate migliori, “aboliremo l’ICI”, ma riferendosi ovviamente all’IMU; ormai si sa che basta cambiare una parola per rendere una battuta più divertente. Berlusconi in questo è un maestro: non dico il migliore sul mercato, ma almeno il secondo sì.
Dopo aver liquidato la politica estera con una pernacchia, il vecchio pidduista decide di raccontarci che “il fattore psicologico” rispetto al carico fiscale è fondamentale quando si tratta di vivere la crisi; insomma, non bastava il caldo percepito, adesso c’è pure la crisi percepita: di fronte a questa perla di saggezza economica, l’unica reazione che mi viene in mente, ahimé, è quella che avrebbero avuto i trettré.
Di fronte all’eventualità di una sua ricandidatura, il Berlusconi ha la risposta pronta: non sa se si presenterà di nuovo alle elezioni, ma sente comunque il dovere “di non consegnare il Paese alla sinistra“. Alla notizia, arriva pronto il commento di Renzi.
“Non c’è pericolo.”
Frecciate a destra e a manca, anzi a destra e basta, visto che l’ex-premier più amato dagli italiani se la prende principalmente con Renzi e Grillo: il primo accusato di avere un programma troppo di destra, il secondo di far solo ridere.
Insomma, “va bene tutto, ma copiare no!”
Su Bersani invece non dice nulla, il leader del PD è perfettamente in grado di affossarsi da solo.
Infine, l’ultima stoccata, necessaria al fine di evitare anche la minima ombra di contenuti politici nei discorsi pronunciati all’imparziale cospetto di Sallusti, è all’indirizzo dell’ex presidente francese Sarkozy. L’ex presidente soppalcato racconta che il premier d’oltralpe ce l’aveva con lui, addirittura una volta Berlusconi gli porse la mano per stringergliela, e l’ex presidente francese ritirò la mano.
E con questo ho definitivamente, almeno a livello umano, riabilitato del tutto Sarkozy.
Per fare la stessa cosa con Berlusconi, invece, servirebbe qualcosa di più.
[M.V.]

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