Social network e dissenteria sociale, qual’è la causa e quale l’effetto?
Abbiamo già notato alcuni segni di cedimento della struttura sociale fondamentale tra le pieghe della rete, intesa come internet, ma più che il tempo passa più alcuni nostri neuroni entrano in testa come Don Quijote contro il mulino a vento della realtà uscendone come malconci Sancho Panza.
A colpire ovviamente è quello che vediamo, la nuova piazza, in cui ognuno dà il meglio di sé, oratrici e oratori di temi profondissimi, illuminati del nuovo umanesimo, una forma di disgrga aggregazione quasi religiosa, una sorta di trinità della miseria in cui il popolo è figlio di Moccia e Volo, ma ne è anche genesi e spirito.
Ma da dove nasce davvero questa forma di pseudosocializzazione? E’ la massa ad aver trovato finalmente sfogo del proprio essere, o è la rete che ha contagiato di immani stronzate il pubblico?
Ma soprattutto, ora che la frittata è fatta e magari poco ce ne cale che sia nato prima il culo o la cacca, questa malattia, sarà contagiosa?
Avrete certo riconosciuto almeno la metà dei vostri contatti di Facebook in questi sintomi, non potendo essere certi degli effetti a lungo termine l’unico consiglio che ci si può dare è tenersi a distanza ed avvicinarsi solo se adeguatamente armati.
Certo è che se questo è il metodo per attuare il complotto d’isolamento del popolo, direi che gli “illuminati” devono rivedere il loro piano, perché la piazza digitali sta diventando un tale letamaio che per isolarsi un po’ per benino toccherà scendere di nuovo in strada, dove almeno una che fa una scenata non riceve poi tanti “mi piace”, e un bel vaffancu*o è salutato più spesso con un’ovazione che con una censura.
[D.C.]