Gira da un po’ di tempo, ma ultimamente con una certa insistenza, una hoax vecchiotta sull’Alzheimer, reiterata dai maniaci della condivisione e dai soliti creduloni, nonostante sia già stata “smascherata” da tempo (e dalla medicina ufficiale). Eccola qua:
Ora, l’Alzheimer è una brutta bestia. Difficilmente ci si fanno battute su, anche perché l’Alzheimer è una brutta bestia. Difficilmente ci si fanno battute su.
Ancor più triste della battuta occasionale, però, è la diffusione di notizie false relative alla malattia; come se non bastasse, spesso queste notizie false possono non solo risultare fuorvianti, ma addirittura nocive per la salute altrui.
Intanto, tiriamo subito fuori i dati che smontano la bufala, presi dal sito dell’Alzheimer’s Association (ringrazio Rosalba Masi-Clark per la segnalazione, e ne approfitto per ringraziare anche tutti i ragazzi del Gruppo Anti Bufale di Facebook).
Aggiungiamo qualche considerazione. Le cause dell’Alzheimer sono ancora in parte ignote: si sa che viene di solito a età più o meno avanzata e che la presenza di altri casi in famiglia possa essere rilevante, e più o meno si sa “come” colpisce. Ma non c’è nessuna prova a sostegno di una relazione fra vaccini influenzali e aumento dell’incidenza dell’Alzheimer, anzi: pare che alcuni studi abbiano addirittura evidenziato una tendenza contraria.
L’Alzheimer, dicevo, è una brutta bestia, e proprio perché fa paura finisce in questo tipo di hoax. Ma se la colpa delle bufale “sociali” di cui ho parlato in questo articolo era di fare rumore di fondo, distogliere l’attenzione e cacarmi il cazzo a me, le stronzate di tipo medico come questa possono essere non solo dannose, ma talvolta anche letali. Eh, sì, care le mie testine a pinolo… ma che dico a pinolo, facciamo anche di cazzo: se voi dite al nonno ultrasettntenne magari già debilitato “non prendere il vaccino influenzale, che ti viene l’Alzheimer”, nel dirgli una vaccata galattica state anche mettendo a rischio la sua salute. Questo quando, consigliando roba a caso, non state facendo anche peggio.
Non è che i vaccini siano acqua fresca o palline di zucchero. Altrimenti non sarebbero vaccini, sarebbero prodotti omeopatici. Possono avere effetti collaterali, che possono essere anche gravi: nessuno lo nega. Però non aumentano le probabilità che vi venga l’Alzheimer. E’ una puttanata, come dire che il cancro era sconosciuto prima si diffondesse il vaccino contro il vaiolo o che malattie anche gravi sono causate da shock e conflitti biologici; una teoria medica, una terapia, deve essere testata su qualcuno di più di vostro cugino e da qualcuno che la laurea non l’ha comprata su internet. Vi fidate davvero di gente così? Sono niente più che truffe: avete pensato alle conseguenze?
Insomma, diffondere queste notizie può sembrare innocuo. Ma anche no.
E anche stavolta ho scritto troppo, quando basterebbe riassumere il mio pensiero così: “va bene essere imbecilli, ma almeno cercate di non essere pericolosi.”
[M.V.]