Fiorito – perdere il valore dell’astuzia

Prese 1,3 milioni di euro dai fondi PDL, Fiorito in manette.

Continuo a seguire le storie di quartiere, storie che pur essendo regionali svelano una provincialità invidiabile.

Invidiabile è anche la quantità di “e grazie al cazzo!” che emergono in questa storia.

– secondo il gip (il giudice, non la macchina) è meglio metterlo dentro perché con una montagna di soldi a disposizione potrebbe “allontanarsi alla chetichella”.

E grazie al cazzo.

– Sempre secondo i giudici l’imputato ha dimostrato una “inappagata sete di arricchimento personale”.

Ancora una volta, e grazie al cazzo.

– E ancora infatti i giudici dichiarano che Fiorito “si faceva frocio col culo dei cittadini”, approfittando della carica rivestita per rimediare gli spicci per la colazione che, senza facili ironie sulla stazza del soggetto né false modestie per la stazza del soggetto, era una roba che a confronto la FAO sembra cappuccio e cornetto.

Tutti insieme: e grazie al cazzo!
Grandiosi, vi amo.

– In realtà i soldi da rintracciare sono 6 milioni, probabilmente figli del medesimo destino.

E…. grazie al cazzo!

– C’è una Jeep (la macchina, non il giudice) comprata durante i giorni della nevicata di Roma, sempre con fondi distratti, ma da acquirenti attenti.

Rit.

E così via per una serie di ovvietà inquietante, soprattutto per ciò che esse significano, ossia la nostra abitudine alla furberia, che più nulla ha a che fare con la furbizia e l’astuzia, doti a quanto pare del tutto sconosciute in questa seconda repubblica, nata dai carboni ardenti, più che dalle ceneri, di una prima repubblica che si voleva chiusa dalla stagione d’esodo dei grandi truffatori pubblici.
Invece erano solo in ferie, qualcuno si è preso una vacanza più lunga, ma erano sempre tutti lì, insieme alle nuove leve, più spregiudicate e irriverenti, soprattutto senza la giusta esperienza politica, iniziando a farsi beccare con le mani nella marmellata così spesso e così palesemente da non riuscire più a staccarsi i soldi dai pollici, già a loro volta a malapena opponibili.

Lo sdegno pubblico (comunque leggerissimo) colpisce quindi Fiorito non tanto per l’aver fatto quello che un qualsiasi italiano degno di tale nazionalità avrebbe fatto, ma per averlo fatto male, come uno che si ubriachi oltre la sua capacità di reggere l’alcol.

La bocciatura per l’ennesimo politico del grande partito populista del magna magna, viene dalla somma dei suoi peccati “calcistici”: errore tecnico, stilistico e partita persa.
Almeno per ora aggiungo, che abbiamo visto un’infinità di ammonizioni ma pochissime, quasi nessuna, espulsione.

[D.C.]

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