Hitleriani moderni, oppure no.

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Ha destato scalpore e raccapriccio tra tutti gli animalisti la decisione provocatoria, da parte della celeberrima associazione Federfauna, di creare un premio intitolato nientemeno che ad Adolf Hitler da assegnare all’animalista più stupido dell’anno.
L’ho scoperto grazie al solito, acritico trafiletto di quelli ignavi di Repubblica, che giammai osano esplicitare un’opinione e si limitano a dar voce a qualunque mentecatto bussi alla loro porta, o a copiare gallerie di foto da siti internet qualsiasi per bullarsi davanti ai lettori, ma questa è un’altra storia.
Qui si fa, cari amici, un paragone assai pesante. Gli animalari (giacché gli animalisti son persone serie, e non vanno confusi con gli idioti che si schierano pure contro la ricerca sul cancro pur di far la voce grossa e sentirsi realizzati – spero il vostro dolcissimo bastardino vi sbrani nel sonno) sono davvero paragonabili ad un sanguinario dittatore? Il fatto che il fuhrer fosse vegetariano è prova ben poco intelligente (Mussolini mangiava carne, chi è lo stronzo adesso?), ma è innegabile che a volte il furore che alberga nelle piccole menti di questi mentecatti è un pelo eccessivo, dato che se beccassi il cancro a me piacerebbe guarire, e che moralmente ed eticamente valuto la vita umana più preziosa di quella animale, non fosse altro per motivi di evoluzione. È qui il nodo: son razzista io, che considero una sequela di boiate tutto ciò che dichiara Massimiliano Filippi, segretario generale di Federfauna, tranne (con riserve) la frase L’animale deve essere funzionale all’uomo, o gli animalari che preferirebbero la vita di una scolopendra a quella della mamma? A voi la scelta.

[E.P.]

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