Ebbene sì, ieri c’è stato il dibattito dell’anno (e siamo ancora a gennaio), e a me tocca scrivere il giorno dopo. Troppo facile, dite? Verissimo. Da principiante della parola scritta quale sono, mi ritrovo la fortuna del tempismo perfetto, ma anche l’onere di non dire castronerie. Perché intendiamoci, il teatrino tra Berlusconi, Santoro e Travaglio ha lasciato interdetto anche me. In meno di 24 ore è già stato scritto di tutto, a riguardo, e rischio di fare la figura barbina, misera e confusionaria di chi ha abboccato da una parte, o dall’altra, senza davvero capire cosa sia successo su La7, ieri sera.
E invece, fedele alla linea della mia rubrica, sarò breve, brevissimo, e vi lascerò con una piccola provocazione.
Ognuno di voi, ieri sera, ha guardato Servizio Pubblico pronto a dare addosso al Cavaliere (o a Santoro, o a entrambi), e nulla di ciò che è stato detto avrebbe potuto smuovere di un centimetro la propria posizione, nemmeno se Berlusconi fosse scoppiato in lacrime ammettendo le sue colpe, o se Travaglio avesse dichiarato vacue persecuzioni i dati sull’ex premier che ci ha snocciolato in tutti questi anni.
Che poi questo sia un chiaro segno di come ci siamo tutti bevuti un teatrino preparato ad hoc è l’ovvia materia che tratteranno altri.
Da par mio vi regalo il titolo di Razzista del giorno, e vi lascio crogiolare nella vostra illusione di democrazia.
[E.P.]