Promesse promosse

Ue: ‘Berlusconi non rispettò gli impegni’.

E grazie al cazzo!

Lo afferma quasi sorpreso il commissario Olli Rehn.

Eppure mi pare un attacco un tantino forte per dei progetti andati in porto a metà, voglio dire, Berlusconi aveva promesso mari e monti, almeno uno è arrivato.

Ora, voglio anche capire il piglio serioso del commissario, e voglio capire le priorità di una organizzazione di cui dovremmo discutere sotto molti e molteplici aspetti, ma noi qui, in Italia, di cazzate di Mr Italiano Medio (o Media a seconda dell’approccio) ne abbiamo fin sopra i capelli, ne abbiamo tante da poterlo chiamare con tutti i più stravaganti epiteti che ci vengono in mente, cose ironiche e sollazzanti come “faccia di merda”, “pezzo di merda”, “merdaccia” e persino il sempre verde “merda”. Lo potremmo fare per una quindicina d’anni e ancora non ci sentiremmo in difetto.

Per questo e non certo perché ha detto una mezza balla al parlamento europeo, dove generalmente si recava giusto per tastare il polso riguardo possibili tournée internazionali del suo circo, possiamo e dovremmo rigettare la sua candidatura (che secondo le sue regole non potrebbe nemmeno essere presentata, ma si sa, il principio è che le regole sono come la morale: valgono per chi ascolta, non per chi predica).

Dunque non so se a questo punto possa essere chiaro, ma dopo gli anni passati e dati i giorni presenti, anche solo parlare di quell’emblema del malessere (non nel senso di stare male ma proprio di “essere” male), e soprattutto parlarne come fosse davvero parte del futuro politico e civile del nostro paese, è un’offesa vera e propria. O quanto meno è un’offesa in più a quanti ad oggi abbiano già riconosciuto le violenze subite da anni di governi prepotenti forti di forte proprietà privata.

Olli, carissimo Olli, quale occasione persa per un più semplice “speriamo finalmente di poter trattare con una persona seria”, o “onesta”, o “per bene”, o “un non coglione”. Un’occasione che abbiamo già sprecato tante volte qui, affogarlo nel silenzio, come si fa con i gattini, far sì che, come usa affermare un paesano di quanti non abbiano nulla di meglio da fare, da domani si metta due dita in culo e fischi.

E saremo solo al principio, che poi ci sarà da sentir fischiare qualche milione di persone che l’ha votato, e da sentir fischiare quelli che hanno votato con lui, le sue leggi, le sue finte opposizioni, i suoi preti ed i suoi santi, sentir fischiettare quasi tutti, tranne quelli che abbiano qualcosa di sensato da dire, quelli in grado di parlare di un futuro reale, migliore, in cui non si parli di chi ma di cosa, di come e, magari, di perché.

“Berlusconi non rispettò gli impegni?” ma voi avete preso impegni con Berlusconi? Ne avete da imparare…

[D.C.]

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