Caro Papa Re

Dio è con noi.”
(la scritta presente sulle fibbie dei cinturoni dei soldati della Guardia Svizzera)
Caro Papa Re, grazie.
Ché oggi resistere alla tentazione di tirare l’ennesima palla di fango sulla vaga e vuota sparata populist-complottist-idiota di Popolino in merito alla sperimentazione animale (la scelta stessa di usare la parola “vivisezione” denota demagogia e pressappochismo) sarebbe stata dura, molto più dura che prendere per il culo Zio Popolone che sommerge di doppi sensi una donna durante un incontro di campagna elettorale. Certo, il vecchio arrapato è alla frutta, e sul buffone ignorante s’è già detto davvero troppo, e non solo noi, ma sarebbe stata dura davvero. Eppure, anche davanti a tutto questo, oggi si deve parlare per forza di te, Papa Re, perché tu, nostro beneamato pontefice, che Dio ti accolga presto nella sua gloria, ti levi dalle palle.
La notizia ovviamente ci colma il cuore di mestizia, tante sono le cose buone che hai fatto, a guisa di un vecchio nonno buono.
Come dimenticare infatti il tuo fermo condannare l’omosessualità come malattia, attività coerentemente portata avanti con dedizione dal 1986 a oggi, in cui, hai dichiarato che un orientamento sessuale diventa, inseme ad aborto e eutanasia, una minaccia per la pace? Ci credi così tanto che una personcina ammodo come la Kadaga, promotrice della pena di morte per i gay, si merita addirittura un incoraggiamento ufficiale. E che dire delle mani in pasta nei casini dello IOR – perché tu, Papa Re infallibile, sei stato anche Decano del collegio Cardinalizio, prima che papa. O del silenzioso coprire gente di merda come Ruthiunza e Reverberi dall’alto del tuo grandissimo raziocinio?uccididio
 Come dimenticare il caso dell’epistola De Delictis Gravioribus, che ti portò a beccarti una denuncia in America per ostruzione alla giustizia in casi di abusi sessuali di prelati contro minori, povero martire? E fu solo il primo di una serie di problemi che girano intorno ai cazzi dei preti e ai culi dei bambini: i casi irlandesi, il caso Degollado, l’accusa di Crimini contro l’Umanità da parte dello Snap, il gruppo di associazioni delle vittime dei preti pedofili, tutta roba che tu hai visto e amorevolmente coperto per non traumatizzarci con tutte queste cose brutte e cattive fatte da quella manica di malati (loro sì, malati, o forse solo stronzi) che ti porti appresso.
Insomma, caro Papa Re, anche se da domani sicuramente ci toccherà preoccuparci di vedere chi sarà il Pupazzo Gnappo che prenderà il tuo posto, e anche se c’è sempre il rischio che tu – come tutti quelli che dicono che se ne vanno e poi rimangono lì a falcidarci i coglioni – cambi idea, ecco, nonostante tutto questo vogliamo dirti grazie.
Grazie che ti levi dalle palle.
 [M.V.]

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