Un uomo che ci ama non ci mena. E’ uno stronzo, sempre. E bisogna capirlo al primo schiaffo, perché poi ne arriverà un secondo, e un terzo. San Valentino è la festa dell’amore, declinato in tutte le sue forme. L’amore delle persone che si amano. Anche delle donne che amano le donne e degli uomini che amano gli uomini, ma che ci interessa quello che fanno a letto? L’importante è che le persone si vogliano bene, solo questo conta. Pensa che bello sarebbe vivere in un Paese dove tutti i diritti fossero riconosciuti. Ma non solo i diritti dei soldi. Quelli dell’anima. Quelli che mi dicono che posso vegliare la persona che ho amato per anni in un letto d’ospedale senza nessuno che mi cacci via perché non siamo parenti. E poi vorremmo un San Valentino dove nessun uomo per farci i complimenti dicesse che siamo donne con le palle. Dirci che siamo donne con le palle non è un complimento. Non le vogliamo. Abbiamo già le tette. Tra l’altro sono due e sferiche anche quelle. Vogliamo solo rispetto.

Belle, eh, le parole che ieri ha pronunciato a Sanremo la Littizzetto, contro la violenza sulle donne. A favore dell’amore, dei diritti di tutti, della puntualizzazione linguistica e della pignoleria sui modi di dire.
Insomma, se alcune cose sono condivisibili, altre le vedo inutili ed un pelo populiste (che è una parola ormai sdoganata ma quantomai veritiera), ed i flash-mob, sarò io l’intollerante, proprio non li sopporto, specie se privati di quell’effetto sorpresa che li rendeva degni almeno di esistere.
Cosa mi dà noia? L’esser contro la violenza sulle donne. Avere la Giornata della Memoria per la Shoah. Insomma, la solidarietà selettiva, per chi non capisce il corsivo. Sono scemo? No, sono (o siete? o siamo?) il Razzista del giorno.

[E.P.]