Smacchiamo stocazzo.

elezioniE’ finita. No, non la tornata elettorale, è proprio finita.
Oggi come oggi l’Italia, sia che la guardi da dentro, sia che la guardi da fuori, è messa così:

E “il bello” è Bersani.


“TUTTI A CASAAA!” gridavano i Grillini pre-elezioni, prima di passare da “abbasso la ca$ta” a “cazzo adesso siamo noi la ca$ta!”, e in effetti qualcuno a casa ce l’hanno mandato. Ingroia e RC (Rivoluzione Civile o Rifondazione Comunista, fate voi), Fini e  Pannella. Basta, ok, non sono proprio tutti, ora gli tocca lavorare – con l’odiato pdmenoelle direbbe il tizio col nome sul logo del movimento – e bisognerà vedere con sincerà curiosità come si metteranno d’accordo gli attivisti di una forza politica che ha al suo interno sia i fan del movimento No-Tav che alcuni esuli di Casa Pound.
Grillo ha già detto “nessun inciucio”: io spero che invece i parlamentari (e quindi anche quelli del cinquestelle) almeno una legge elettorale che non faccia schifo al cazzo la mettano giù.

Vabbé. Speriamo abbia vinto il movimento serio e non quello delle sci3chimich3 e delle macchine ad aria sennò sono cazzi, ma basta Grillo, che abbiamo già dato, e passiamo alle cose serie.

L’ultrasinistra, arroccata sui suoi “no”, paga la mancanza di elasticità con l’estinzione.
It’s evolution, baby. Ingroia fallisce puntando tutto sul giustizialismo, che vabbé, mala tempora currunt ma più che un’idea di sinistra, è un’idea sinistra.

E da sinistra si passa alla coalizione di centro-sinistra, center-left-wing-coalition, neologismo che in inglese significa “fallimento”.
Dato che i voti presi da SEL sono un po’ pochi, e quelli presi da Tabaschi, (Tascelli, Tabani, il vecchio democristiano) sono tipo meno di quelli presi da Die Freiheitlichen, mi rivolgerò alla coalizione chiamandola PD, ma – sappiatelo – includendo nel conto anche Vendola e Tabani. Citando l’eterno Maccio Capatonda: mobbasta.

Avete chiesto all’elettore di sinistra una sequenza infinita di compromessi nel corso degli ultimi vent’anni, avete chiesto di avallare o perdonare atti (la Missione Alba, l’indulto di Mastella, la base americana a Vicenza, i bombardamenti in Kosovo) e omissioni (la legge elettorale, la legge sul conflitto d’interesse, il mancato voto su provvedimenti “popolari” come il taglio dei vitalizi e degli stipendi ai parlamentari). Avete sempre dimostrato un’incapacità comunicativa ai limiti del ridicolo, dai manifesti in bianco e nero a “lo smacchiamo” a Prodi fatto a brandelli da Berlusconi nei confronti TV, a Rutelli.
Rutelli! Rutelli è un errore di comunicazione in sé.
L’evoluzione del nome è emblematica, da una cosa chiara – come poteva ancora essere il Partito Democratico della Sinistra, si è provato prima a togliere il partito (DS), poi la sinistra (PD). Alla prossima che si fa, leviamo la democrazia?
E’ il momento di rendersi conto che così non va: questa doveva essere una vittoria facile ma non lo è stata a causa di un eccessivo ammirarsi allo specchio, trattando gli interlocutori con supponenza, sottovalutando gli avversari e soprattutto allontanandosi dalle persone.

Infine. Berlusconi.
Adesso, lo dico per gli amici grillini che potranno comodamente additarmi come fascio rendendomi pariglia per i giorni scorsi, dirò una cosa un po’ intollerante.
Ci sono due casi.
O l’elettore di Berlusconi si è fatto davvero fregare dalla balla dell’IMU, e allora è scemo; o l’ha votato per interesse o voto di scambio, e allora è stronzo.
In ogni caso, se lo becco lo affogo di garrìni e, se è il caso, gli tronco anche una sèggiola sulla schiena. C’è chi sui social dice “se hai votato Berlusconi levami dagli amici”.
No: se hai votato Berlusconi dimmelo che ti tiro una vangata di merda nei denti.

E ora godiamoci il triello.

[M.V.]

2 risposte a "Smacchiamo stocazzo."

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