No vivisezione

Nascondevano droga in grossi cani e poi li aprivano per recuperarla.

E grazie al cazzo!

Sapete quando mettete qualcosa da qualche parte e proprio non riuscite a ricordarvi dove? Ecco, ‘sti ragazzotti avevano trovato il metodo per evitare che accadesse loro, e invece non è andata bene.

Arrestati.

No, non credo che i poliziotti milanesi fossero semplicemente invidiosi della trovata del folto gruppo di “latinos” (che poi quanto potranno mai essere più “latinos” di noi?), magari non se la saranno nemmeno presa quando, sorpresi con il cagnolone aperto e la coca in mano, quelli gli avranno risposto “lo spot diceva di non abbandonarli.”.
Più probabilmente li avranno arrestati perché la risposta alle offerte di droga dal mercato estero la risposta dovrebbe essere “NO GRAZIE. Per oggi ne ho già.“.

Nell’anno in cui si rischia l’addio alla vivisezione una banda di quasi duecento persone regala un nuovo senso al termine e, nonostante l’abominio, continuo a ritenere la scelta di utilizzare dei cani un passo avanti rispetto all’utilizzo di essere umani per il medesimo scopo.

Certo a differenza della vivisezione qui si usano davvero i cani (sebbene non cuccioli) come nelle foto propagandistiche degli animalari dell’ultima ora, piuttosto che rane, topi e moscerini come accade nei laboratori. Probabilmente però, come nei laboratori, non si tratta di vivisezione, ma semplicemente un nuovo modo di utilizzare il termine in maniera impropria.

Non stiamo nemmeno qui a discutere di quanto sia stata e sia utile la sperimentazione animale, onde evitare che possa apparire in qualche modo un “argomento controverso”, ci limitiamo a notare quanto l’ottusità precluda nuovi orizzonti, orizzonti che vadano oltre gli schizzi d’urina d’un vecchio che si pisci sui piedi. Ci limitiamo a notare come stiamo qui a ribadire quanto siano patetiche le sparate ignoranti di faziosi tifosi di schieramenti insensati a favore di un beagle piuttosto che di un pedofilo piuttosto che di un duce, mentre viviamo un’umanità senza direzione, privata di ogni reale filosofia, che non riesce nemmeno a riconoscere ed accettare l’attuale economia, o “filosofia del guadagno personale a tutti i costi”, rimanendo legata ad una illusione di compassionevole empatia per i perdenti che, quando umani anch’essi, faticano a riconoscere il proprio ruolo di galline d’allevamento.

No, non è vivisezione, la vivisezione è solo una semplificazione per le menti più limitate, o una fine più dignitosa, a seconda dei casi.

Per riflessione vi lascio così.

[D.C.]

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