Bacchettate



Contenuto a tratti offensivo di Kaddour Kouachi

Il messaggio di Grillo ai sette senatori che hanno permesso l’elezione di Grasso è stato chiaro. Gli ha fatto capire che può esporli al linciaggio da parte dei suoi adepti e non si è affrettato a smentire le voci che parlavano di espulsione, mettendo così in chiaro che, per chi non obbedisce al capo, la possibilità di trovarsi fuori da un momento all’altro è concreta.
Non so se nel contratto firmato dai parlamentari pentastellati con la Casaleggio Associati – ricordiamo che i grillini sono il primo gruppo parlamentare a render conto esplicitamente a un’azienda privata – l’espulsione dalla setta dal MoVimento sia legata anche all’abbandono del seggio, però è chiaro che le proporzioni della gogna cui verrebbero esposti coloro che dopo la scomunica di Grillo rifiutassero di dimettersi è già un forte deterrente in vista di future disobbedienze.

Non si creda però che ciò che è accaduto rimanga impunito: tutt’altro.
La vendetta, feroce, è arrivata da Casaleggio, la vera mente del M5S. Il metodo è vecchio: punire tutti per punirne uno (sette, in questo caso), in modo che siano i più fedeli, o i più spaventati, a preoccuparsi per primi che nessuno sgarri.

Non importa che tu abbia avuto il buonsenso di votare Grasso per scongiurare la rielezione di Schifani o che, come un imbecille, tu abbia votato scheda bianca o addirittura insistito sul tuo candidato nonostante si fosse al ballottaggio.

Da ora, se sei un senatore grillino, sei condannato a dover passare del tempo con quel coglione di Messora.

In ogni caso, te lo sei meritato.

[K.K.]

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