Chi mi conosce lo sa: amo il cinema. E ne ho parlato anche qui su, in passato, disquisendo sui film in 3D. Va da sé, amo molto anche determinati attori, in particolare quelli disposti a tutto pur di rendere un personaggio memorabile.
Ma oggi, su facebook, mi sono imbattuto in una citazione che mi ha fatto riflettere. Una di quelle citazioni che raccolgono applausi, che mettono in risalto il coraggio di chi ha detto la frase, frase che poi riscuote consensi in lungo e in largo. Era contenuta in un’immagine, che per comodità (mia) allego e (vostra) traduco.
“Ad Hollywood sono obesa. Sono considerata un’attrice obesa. Non farò mai la fame per ottenere una parte. Continuo ad aspettare quel ruolo che mi spaventi abbastanza da farmi mettere a dieta, ma proprio non arriva. Sono invincibile. Non voglio che le ragazzine dicano ‘Oh, voglio assomigliare a Katniss (Everdeen, personaggio interpretato in Hunger Games, ndt) e diventare pelle e ossa’. Era qualcosa di cui ero consapevole mentre mi allenavo. Volevo che il mio corpo sembrasse in forma e forte, non magro e denutrito”.
Brava, applausi, bis.
Ma, a parte che una che interpreta Mystica non è considerata obesa proprio da nessuno, a me questo tipo di dichiarazioni puzzano lontano un miglio di paraculata.
Un attore fantastico per me è uno come Robert De Niro, capace di variare il suo peso di 30 chili per un solo film (Toro Scatenato, per chi non lo sapesse).
O uno come Christian Bale, ridotto lui sì pelle ed ossa per L’uomo Senza Sonno.
In realtà mi sembra quasi un obbligo imposto dalla società: la donna dev’essere d’esempio, l’uomo invece può essere bravo.
Quindi, paraculata della Lawrence o no, si torna al solito dualismo razzista: il Razzista del giorno sono io, che vedo malizia ovunque, o è la società tutta, che ha estremizzato determinati problemi vedendo la donna come null’altro che un fantoccio incapace di pensare con la sua testa e pronta a seguire ciecamente le dive in diete estreme perché hanno visto le foto dell’ultimo film su Chi, mentre l’uomo riesce semplicemente ammirare gli attori, che quindi son liberi di recitare anche in ruoli estremi? A ‘sto giro mi sbilancio, e vado con la seconda ipotesi.
[E.P.]