Miracolo contestato per i primi santi di papa Francesco.
“Nel mese di agosto del 1979 mi accorsi di avere una massa a livello addominale. La previsione di vita fu di circa 6 mesi. L’urna con le reliquie dei beati Martiri di Otranto fu deposta sul mio letto per chiedere la guarigione. Alla fine della chemioterapia, il 22 luglio 1981, l’indagine medica dimostrò che non c’era più malattia metastatica”.
E con una botta sola il papa ne fa 800 e sbanca il guinness dei primati.

La notizia che interessa me non è però questa, che in somma, davvero, cioè, miracoli contestati, santi, polemiche sull’utilizzo della spada laser, solite cose.
Invece è interessante come se la sia presa il medico cattolico che curò la suora in questione: “iniziammo con la chemioterapia, quindi radioterapia addominale sulle stazioni linfonodali (a Y rovesciata) e quindi di nuovo chemioterapia. Fu così che osservammo, nell’arco di circa 2 anni, una risposta clinica completa […] Non posso sostenere che fu un miracolo, ma un evento scientifico. Siamo stati forse bravi noi oncologi, sperimentatori a quei tempi di nuove terapie. Dal punto di vista religioso il miracolo deve essere istantaneo.”.
Ecco, non è che è proprio una cazzata, è una cazzata perché non è stato istantaneo.
La superstizione non conosce resa, la realtà potrà insistere quanto vuole, potrà soffiare, soffiare e soffiare, ma non potrà mai spegnere la fiamma dell’idiozia.
Se la circonvenzione d’incapace continuerà ad essere trattata con tanto leggerezza, potrebbe non essere una cattiva idea passare dall’altra parte, ottenendo il massimo risultato col minimo sforzo, dando soddisfazione a Darwin passando per San Culamo.
Oppure SC13 CH1M1CH3, a seconda che a uno piacciano i chierichetti o i vegani.
[D.C.]