Sabato a Bologna c’è stato il gay pride, uno dei tanti organizzati quest’anno in varie città italiane, dopo la manifestazione nazionale di Palermo.
Una manifestazione sobria, un percorso abbastanza breve, senza carri ma con svariate associazioni non strettamente LGBT che si sono unite al corteo (come la UAAR o Amnesty International). E tante, tantissime persone (molte addirittura con figli piccoli a seguito, che il buon dio protegga le loro anime!) arrivate a sostenere una causa che non è solo la causa gay, ma quella di tutti coloro interessati alla salvaguardia dei diritti umani.
Mi auguro tutti. Oh, quanto ottimismo scorre prepotente in me!
Una festa sì, ma anche tanta politica, alla faccia di quelli che criticano il gay pride descrivendolo solo come un carnevale o un circo pieno di esibizionisti invertiti.
C’era anche il sindaco di Bologna che ogni tanto fa anche cose buone (mica come quella volta del referendum per i soldi alle scuole private), e che comunque ha avuto la decenza di presentarsi e dire ciò che era giusto dire (mica come quell’altro lì. Sì, non m’è andata giù, e allora?).
Per tutta la manifestazione, un pensiero mi ha tormentato costantemente. Facciamo due, il primo è stato: “Ma quello siete sicuri che sia gay? Peccato.”
Dicevo, il pensiero: “Ma chissà cos’ha detto il compagno Giovanardi oggi!”. Non riuscivo a smettere di pensare alla sua ennesima dichiarazione idiota, con tutto il rispetto per gli idioti (no, non è vero), e ad un certo punto me lo son pure figurato lì in piazza Maggiore ad attendere il nostro arrivo con la sua facciotta sveglia e il suo ditino accusatore, nella versione imbecille di Gandalf (che tra l’altro è pure gay. Scusa per il colpo basso, Carlo).
Allora poi ho cercato commenti del Giova al gay pride e con mio sommo stupore non ho trovato niente. C’è un però: figuriamoci se il nostro Carletto il Principe dei Mostri si lasciasse mai sfuggire l’occasione di sollazzare i nostri cuori facendoci rivivere le atmosfere da Basso Impero, in un avvincente gioco di ruolo in cui si denuncia e condanna a morte tutti per infanda libido (lo so che ci vorreste giocare, maledetti pervertiti).
E infatti a Giovanardi non sono andate proprio giù le dichiarazioni di Maria Cecilia Guerra, neo eletta viceministro alle Pari Opportunità e dimostratasi entusiasta per l’ultimo importante traguardo raggiunto negli USA nel campo dei diritti LGBT, e ha chiesto a Letta di bacchettare la Guerra che non ha assolutamente rispetto per la nostra Costituzione.
Potremmo fermarci al LOL di questa affermazione, ma voglio andare avanti e chiedermi: ma davvero la nostra Costituzione è omofoba e vieta le nozze gay? Andiamo a vedere:
Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.
Ecco, io non sono una costituzionalista ma penso di avere una conoscenza della lingua italiana sufficiente da poter affermare la totale neutralità di questo articolo rispetto a presunte identità sessuali dei coniugi uniti in matrimonio.
Il mio masochismo congenito mi ha condotto persino ad ascoltare tutta l’intervista (DON’T TRY THIS AT HOME) in cui il nostro eroe continua a ripetere le sue boiate considerazioni in merito, dicendo che dovremmo cambiare la Costituzione che, chiaramente, considera il matrimonio e la famiglia solo nelle loro forme tradizionali pene-vagina-bambini asessuati.
Cosa c’entrano i bambini asessuati? Ecco, Giovanardi è uno dei tanti adulti che non riesce ad accettare che un bambino a 3 anni possa avere pulsioni sessuali assolutamente naturali, e dispiace che anni e anni di studi e ricerche debbano essere annientati totalmente nel discorso di un becero ignorante.
Ma la cosa più inquietante di tutte non è quella che Giovanardi vorrebbe vietare ai bambini di guardare il presunto “Uomini e donne versione gay”, perché se i bambini guardano i froci poi diventano froci anche loro, o perché dovrebbe spiegare ai suoi nipotini perché mai in tv ci siano delle coppie omosessuali così diverse dalla loro coppia genitoriale etero. No, la cosa più inquietante è che Carletto mica dice che ai suoi nipotini non gli farebbe guardare manco Uomini e Donne etero o granny perché è un programma che fa schifo al cazzo.
No, lui deve proteggere solo i bambini dalla temuta lobby gay che avrebbe obbligato la De Filippi a creare questo programma, segno del conformismo dei tempi. E poi si lamenta perché vorrebbero addirittura perseguire penalmente le persone che esprimono pareri palesemente discriminatori. Sempre per la storia del “non sono io l’omofobo, sei tu che sei frocio”.
Peccato che Giovanardi abbia perso totalmente il contatto con la realtà, e non si renda assolutamente conto di quanto anacronistiche siano le stronzate che gli escono dalla bocca. Peccato davvero.
Peccato perché altrimenti si accorgerebbe che gli omosessuali non siano una nuova moda del XI secolo, o un vezzo estetico perché si sa che i froci si vestono bene (vabbé no, le lesbiche no), o una provocazione che facciamo alla Chiesa perché l’idea di bruciare all’inferno ci alletta sempre molto.
Peccato perché siamo nel 2013 e nel mondo esistono ancora persone che non godono degli stessi diritti delle altre ma comunque chi cazzo se ne fotte. Gesù non vuole.
Io glielo vorrei pure dire a Giovanardi che anch’io trovo assurdo che delle donne possano schifare il cazzo, eppure succede e io lo accetto e lo rispetto, soprattutto se son fiche da paura così elimino la concorrenza. (Cioè in realtà solo per questo perché davvero, ok che i gusti son gusti però boh, come fa a non piacervi? Davvero, lo trovo fantascientifico.)
Glielo direi pure a Giovanardi che il dio in cui crede non esiste, e tutte le minchiate annesse non hanno alcun senso.
Ma Giovanardi della vita non ha mai capito un cazzo. E purtroppo molti altri con lui. Perché Giovanardi è l’espressione istituzionale di quello che moltissimi italiani (e fermiamoci all’Italia) pensano. Giovanardi è il simbolo del ritardo culturale in cui ci ostiniamo a vivere, è l’emblema della realtà che non vogliamo accettare, e di tutte le diversità che ci fanno paura ma che non ci interessa nemmeno conoscere.
Giovanardi è solo la punta dell’iceberg.
E io, quella punta, vorrei ve la ficcaste dritta dritta su per il culo.
[S.T.]
Che poi, alle lesbiche, magari non è che fa schifo il cazzo… quanto quello che ci sta attaccato.
No, affatto. È proprio una questione di cazzo, come ha già risposto chi di dovere 😉
Veramente io son lesbica e mi fa schifo il cazzo e quello che ci è attaccato. Non capisco perché dovrebbe farmi schifo solo il contorno…
A parte quando il contorno ti fa giocare a D&D.
Possiamo sentire dall’Amico Putin per scambiare Depardieu con Giovanardi? Gerard con il food&wine italico starebbe sicuramente bene; Carlo con le vette recentemente scalate dal civismo russo si sentirebbe probabilmente in pace col mondo e noi staremmo, finalmente, meglio.
^^
La Russia ha abbastanza spazio per ospitare un bel po’ di italici, in realtà. Speriamo in Putin il magnanimo.