“Ora succhiamelo.”
(G. Casaleggio)
Vi chiedo scusa preventivamente. Perché questo post purtroppo è niente più che un sogno che ho fatto stanotte, e credo sia nato dal fatto che mi sono addormentato pensando che, secondo me, se hai in mente di chiedere un appuntamento al Presidente della Repubblica, e hai in mente di farlo con una prima pagina dal retrogusto mussolininano e sbraitando che non c’è più tempo, che l’Italia è alla canna del gas e che bisogna fare presto sennò cazzo l’apocalisse, non dovresti prenotare una stracazzo di vacanza in Sardegna.
Mentre mi addormentavo, pensavo: non è che il povero Grillo è stato plagiato da Casaleggio? Casaleggio che, ricordiamolo, è quello di Gaia. Potrebbe benissimo essere uno scienziato pazzo. Voglio dire, Grillo era un comico, un po’ fuori dagli schemi, un po’ matto, ma insomma uno che lo andavi a vedere a teatro e faceva ridere. Poi sparisce, e torna che sembra il Mandarino di Iron Man 3.
L’uomo è legato a una sedia. Non lo sa, ma si trova in un anonimo caseggiato, uguale a molti altri, nell’hinterland milanese. Elastici, aghi e tiranti gli tengono ferma la testa e spalancati gli occhi, su una parete di monitor. Mentre il farmaco Ludovico 2.0 gli brucia nelle vene, la sua retina viene bombardata da immagini e video che ruotano intorno a temi che ormai sono entrati nella vita di tutti: Ka$ta, Big Pharma, Signoraggio, Scie Chimiche. Giorno dopo giorno, si alternano a video di Coluche, alle lezioni di bon ton di Umberto Bossi, alla crociata antipolitica di Berlusconi, e a una foto di Rosy Bindi che sorride, tanto per enfatizzare l’orrore. L’uomo è stremato. La sua volontà si piega. Il comico è pronto ad obbedire ad ogni ordine del padrone.
“Come ti chiami?”
“Giuseppe Piero Grillo.”
Una scarica elettrica, un gemito di dolore.
“Come ti chiami?”
“Beppe Grillo.”
Un’altra scarica. Gli parte un urlo.
“Come ti chiami?”
“Beppegrillo.it”
La programmazione del Megafono è lunga, spesso dolorosa, ma dà i suoi frutti: adesso Beppegrillo.it è una macchina da consensi, senza pietà né pudore. Spara cazzate su euro, terremoti e sperimentazione che a confronto signoraggio.it è una puntata di Super Quark.
Viene formato un team di sparaballe incarogniti, che ricordano costantemente all’ormai nutrita schiera di fan del Megafono che l’aids non esiste, che l’euro è il male, che gli avversari sono tutti uguali e tutti cattivi mentre il Megafono è buono e ha sempre ragione (cit.), e li preparano ad accettare le grandi verità preparate con cura da Messia Messora. Il Megafono accoglie i fedeli uno a uno (che vale uno) nel suo castello incantato: il Risvegliato viene amalgamato nella mente-alveare grillina, che segue pedissequamente – pena l’allontanamento – la volontà del Guru, che parla attraverso il Megafono: il complesso procedimento di riprogrammazione atto a attutire il ragionamento logico e ad azzerare il pensiero critico si conclude nella torre più alta di Castel Grillo, tramite l’Infusione, che avviene con il Risvegliato in ginocchio davanti al suo idolo.
Per qualche tempo va tutto bene, poi iniziano i problemi, a causa dei soggetti utilizzati. Alcuni dei Risvegliati più anziani iniziano a dare segni di squilibrio, giustificando il fascismo e auspicando la chiusura dei sindacati, dando al Restitution Day un peso anaologo a quello dell’omicidio di Falcone e Borsellino, prendendo posizioni imbarazzanti su bufale conclamate e deliri complottisti. Insomma, roba che a qualcuno qualche sospettino sul fatto che si tratti di automi ritardati un pochino gli viene.
L’uomo è in Costa Smeralda. I giornali come sempre parlano male di lui. Ovviamente escludendo quello di cui faticosamente si sono conquistati e controllati i vertici tramite la Ludovico 2.0 – un processo lungo e difficile o, come ama scherzare Gianroberto, un vero e proprio travaglio – che non si può mica essere da meno degli avversari. Per sfuggire all’assalto mediatico e alla vergogna di indossare il sandwich pubblicitario a cinque stelle ideato da Nik il Nero, il Megafono si concede una gita in barca con una bionda a cinque stelle. Come sempre, espone le sue teorie sul signoraggio bancario, che fanno sempre colpo, sul fatto che sì, l’Italia non può più aspettare a parte quando lui è in Costa Smeralda, ma uno vale comunque uno e se qualcosa non è chiaro si può sempre fare un richiamino dell’Infusione.
Risveglio brusco, a causa del palesarsi della condizione onirica: un grillino che contraddice il guru è decisamente troppo irreale. Per ora.
[M.V.]
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