Cornuti!

Feriti durante la corsa dei tori di Pamplona.

E grazie al cazzo!

Il link è ad un video, dopo la scritta “le immagini che seguono potrebbero urtare la vostra sensibilità” credevo sarebbe apparsa la faccia di Calderoli, e invece si trattava di altre bestie. Proprio quelle di Pamplona.

Questo è uno dei momenti migliori dell’anno per gli animalisti, una bella barbarie ingiustificata che vede implicata animali belli grossi, mica come quelli della disinfestazione sotto casa. E noi (per “noi” intendo “noi normodotati”, a costo di rientrarci di una spanna, giusto per guardare in poltrona quelli che liberano cani a cazzo di cane), li lasciamo sfogare come si fa con i bimbi al parco. Come si fa con gli spagnoli a Pamplona.

Però una piccola considerazione, sotto voce, mentre il mondo grida allo scandalo, possiamo farla.

Ora, la mia cultura in termini sociologici e antropologici si ferma appena oltre le dritte di Saint Exupéry, però la storia dei rituali mi ha colpito. Tipo quelle cose apparentemente idiote che ripetute a cicli determinati rafforzano uno o più concetti, generalmente atti a mantenere il legame di una comunità. Che so, la domenica in chiesa a cantare, l’obolo della domenica in chiesa, la domenica allo stadio a cantare la canzone giusta, ma solo dopo essere stati in chiesa, ramadan, uno vale uno, la parata del 2 giugno, le elezioni, etc.

Si può dire che in questo rituale si sfruttino degli animali costringendoli ad una attività presumibilmente spiacevole. E questo non va bene, perché l’animale non ha possibilità di scegliere e far valere le proprie scelte. Praticamente si tratta di circonvenzione d’incapace. Non per essere ripetitivo (oppure proprio per questo), ma è un po’ come quando si attirano i vecchi in chiesa, o i bambini a catechismo. La differenza è che ‘sta ventina di coglioni che si son fatti incornare, calpestare e caricare, guariranno e torneranno ad agire senza che l’evento di quel giorno influenzi le loro scelte né influenzi negativamente il loro relazionarsi con il prossimo. E pure i tori non se la passeranno peggio degli abbacchi a pasqua o dei topi in qualsiasi momento dell’anno.

Chi siano dunque i veri incapaci da difendere e quale sia il rituale veramente pericoloso, sono qualcosa che non mi sento di giudicare con tanta superficialità (che però va un sacco di moda), ma tanto rompere i coglioni è gratis, quindi dirò che a Pamplona mi basta non non andarci, mentre per levarmi dalle palle una buona maggioranza di moralisti bigotti del cazzo e le loro corse di cornuti mi ci vorrà molto di più.

[D.C.]

 

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