“Vogliamo favorire piena collaborazione con la Cina”.
Dopo averla sfruttata tanto da non riuscire nemmeno più a impedire che si arricchisse di quei due spicci che ci cadevano di tasca spostando lì le nostre produzioni, ci siamo resi conto che la Cina è in una situazione tale da farci un culo così, pertanto siamo disposti a collaborare.
Non fa una piega.
A intavolare il discorso di resa è Michele Valensise, già portavoce del ministro Frattini, figlio d’arte di padre “appoggiato” per otto legislature sulle poltrone di MSI e AN e ambasciatore qua e là (fino a Berlino). C’entra qualcosa? No, avrebbe fatto lo stesso forse chiunque altro con un minimo d’interesse, ma mi piaceva sottolineare il ricambio tipico nelle istituzioni italiane.
Continua dicendo che il marchio “Italia” in Cina spinge parecchio, quindi, a suo modo di vedere, possiamo inserirci subdolamente nel loro mercato celando la nostra povertà e passando come produttori di prestigio.
Anch’io ho idea che potremmo inserirci nel loro mercato: un po’ come una mela s’infila nel sacchetto della spesa.
La differenza tra i “vecchi ricchi”, già adattati e posizionati nel sistema, e i “nuovi cinesi” è che se a questi ultimi piace la Ferrari compreranno la Ferrari, non una Ferrari, proprio LA.
Perché oltre ad essere in crescita economica esponenziale e avere enormi quantità di risorse (soprattutto umane), appaiono piuttosto privi di scrupoli. Una sorta di Marchionne in tempi d’oro, per capirci.
La speranza è che li colga uno sviluppo tale che entro breve avranno davvero i loro Marchionne e qualche fabbrica cinese inizi a spostare le produzioni in Italia, così, per risparmiare sul costo del lavoro. Speranza, già, perché il popolo ha già dimostrato di non avere limiti al ribasso, di essere in grado di sopportare di tutto, mentre i grandi dirigenti devono ancora ricevere una, dico almeno una, cazzo di lezione su quanto non siano stati in grado di mantenere sano il giocattolo che gli ha sempre permesso di arricchirsi ingiustamente ed esageratamente sulle spalle dei lavoratori. Avanti compagni.
Però davvero, avete rotto il cazzo, e nonostante ciò, siamo pronti a collaborare.
Intanto scendo a prendere due involtini primavera.
[D.C.]