“L’esplosione del Dc 9 ad Ustica non fu causata dall’amministratore dell’Itavia”.
Sapete quando cercate un’espressione, una forte, determinata, inequivocabile? Una di quelle tipo “E grazie al cazzo!”, ma più idonea alla magnitudo dell’avvenimento da commentare? Una quelle per cui dovete fare ricorso a tutto il vostro background teologico? Ecco, a fronte delle dichiarazioni dei giudici della Cassazione, a soli 33 anni dall’abbattimento del Dc 9, civilmente e moralmente non posso far altro che esprimere tutto il mio sentimento logico con una sonora e solenne bestemmia.
E’ così. Dopo una vita, anzi dopo la morte del cristo in questione, accusato di aver causato la morte di 81 persone perché “gli aerei della sua ditta non erano in grado”, finalmente si svela il segreto di Pulcinella che, indovinate un po’, era proprio di Pulcinella. Sotto voce, oggi, si afferma, tra le righe, che: be’ sì, “gli aerei della sua ditta non erano in grado di resistere ad assalti missilistici”.
“Magari rivediamo un attimo la situazione e sistemiamo… un cazzo di niente, però oh, l’abbiamo detto eh!“.
La cosa buffa, come può essere buffo un figlio morto d’incuria, è che questo “particolare” di accettare l’idea che ci siano stati dei depistaggi e che tutti i segni di un attacco missilistico erano le prove di un attacco missilistico, è venuta fuori in una causa per determinare come cazzo mai sia stato possibile il fallimento dell’Itavia.
Con i soldi non si scherza. Finché vogliamo abbattere aerei civili, coprire, insabbiare e compagnia bella è un conto, ma con i conti, per la miseria (la nostra di solito), proprio non si scherza un cazzo nulla.
Ora, avrete notato un “crescendo di cazzo” (nel testo, piccole pervertite), si tratta del preludio all’esaltazione della volgarità pura che, come un diapason, serve a trovare il riferimento per comprendere il livello di certi avvenimenti. Ma come nella migliore tradizione italiana, in cui più sono grossi i casini e più non è stato nessuno a combinarli, il tono di volgarità richiestomi è talmente elevato che non posso esprimerlo in vero in nessuna maniera se non ricoprendo il tutto con un velo di tristezza e un saluto ai complottisti, così, per affetto.
[D.C. 9]