Ogni tanto succedono cose che mi fanno morire di nostalgia.
Ad esempio, ieri, mi è mancata tantissimo Roma. Avrei voluto essere in piazza San Pietro, durante l’Angelus, fra migliaia di rincoglioniti fedeli con lo sguardo ebete gioioso rivolto verso Papa France’, l’uomo che sta rivoluzionando la Chiesa con le sue… le sue… paraculate?
Parliamoci chiaro: Papa Francesco è un po’ come il super bomber di turno comprato da Berlusconi nel Milan tre giorni prima delle elezioni. Per usare una metafora politico calcistica che sicuramente siete in grado di comprendere voi maschietti.
O come le pulizie fatte all’ultimo minuto prima che arrivi la mamma a trovarvi. Questa è la metafora per le femminucce che, si sa, amano pulire sin dalla più tenera età.
A dirla tutta, io lo adoro ‘sto qui. Riesce sempre a stupirmi: tu pensi che non potrebbe mai superarsi dopo certe azioni, e invece ci riesce ogni volta. Incredibile, un uomo pieno di risorse.
Io mi ero fermata qui
ed era il massimo che il mio cervellino potesse tollerare come trappola per topi.
E invece no.
Sono cadute dal cielo le MISERICORDINE.
“Qualcuno pensa ‘Il Papa fa il farmacista’”, ma questa “è una medicina spirituale. Non dimenticatevi di prenderla, perché fa bene al cuore, all’anima, a tutta la vita.”
La scatolina fa sperare per il meglio: una corona di spine che magari te la puoi mettere attorno al dito e poi, per sbaglio, strofinartici gli occhi, che ne so.
Poi invece la apri e la delusione ti permea l’anima come quando ti dicono che Cicchitto e la Santanché hanno litigato a Piazza Pulita ma nessuno dei due giace sottoterra. UFF.
Cosa sono queste misericordine, miei adorati fedeli? Dei cazzo di rosari, per farvi pregare con Gesù. “Vi farà bene”, dice Francesco.
E io BOH. A me farebbero bene 100 mila euro, ad esempio, ma forse noi atei non possiamo capire quanto sia importante credere in un dio inesistente misericordioso che ci doni speranza nei momenti di sconforto. Nonostante io pensi che davanti alla domanda “ti farebbero star meglio 100 mila euro o 10 preghiere?” siamo tutti un po’ figli dello stesso dio peggiore.
Per dire, magari potevamo investire quei soldini in altro, che dici France’? Il marketing made in Vaticano a me fa ridere. Fa ridere dal primo giorno in cui Bergoglio si è affacciato alla finestra di San Pietro innalzandosi a riottoso servo di dio.
Le barzellette non mi fanno ridere quasi mai, per non dire mai. Ma voi la sapete quella della Chiesa anticonformista? AHAHAHAHAHAAHAHAHAHA nemmeno io, ma fa ridere lo stesso, come vedete.
I fedeli hanno definito questo gesto “un’operazione simpatica e originale”, come se la distribuzione di gadget per pubblicizzare il proprio prodotto sia davvero una cosa mai vista nel mondo. Ma tant’è. Siamo noi che siamo invidiosi, e non capiamo la portata dell’evento, e dell’avvento.
Siamo così invidiosi che pensiamo che Bergoglio sia un fantoccino messo lì a far cose trasgry per risollevare le sorti di un potere in declino perché pieno di merda.
Quanto mi manca Roma. Vorrei essere in piazza San Pietro, durante l’Angelus, fra migliaia di rincoglioniti fedeli con lo sguardo ebete gioioso rivolto verso Papa France’, legarmi la misericordina attorno al cuore, e poi farmi esplodere.
Chissà quante colombe della pace impazzite nel cielo.
[S.T.]