L’onestà andrà di moda. Ma magari un’altra volta.

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È un periodo decisamente fertile per i giornalisti seri e gli amanti del LOL, questo.

Ieri ci siamo andati giù un po’ pesanti, parole forti, perché c’è un piccolo Daverio in ognuno di noi, o un giovane Augias blasfemo che non aspetta altro che ritrovarsi in lizza per i Bücherverbrennungen (AH, BEI TEMPI!).

Ho fatto una lista dei non condannati da Grillo&co. e praticamente mi sa che siamo rimasti solo noi paperi, quindi vediamo se questa settimana riusciamo a farci bandire dall’Internet e diventare famosi con la nostra strategia del terrore.

Oggi parleremo di cose molto divertenti, perché il LOL vince sempre sull’invidia e sull’odio e perché comunque è giusto condividere questi momenti di grasse risate interrotte improvvisamente da attimi di lucidità in cui un uomo si chiede: “Gesù, perché mi fai questo?”

Mi son svegliata con questa immagine meravigliosa di questa coppia che mi regala sempre grandissimi sorrisi e voglia di comprarmi un uzi e usarlo casualmente contro i loro corpi.

Ma prima ci serve una breve premessa per i più distratti:

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Dicevamo, l’onestà, la trasparenza, la correttezza, la verità. Tutti obiettivi nobili che il nostro MoVimento ci ha sbattuto in faccia per conquistarci in campagna elettorale e in saecula saeculorum, e che continua a portare avanti in Parlamento a dispetto dei cattivoni che invece sono falsi e meschini e corrotti e MORTIZZOMBI!!! da accarezzare.

Ma siamo umani, e ogni tanto possiamo sbagliare, possiamo perdere la retta via, qualche cazzata, OGNI TANTO, capita a tutti.

Certo, c’è a chi capita un po’ più spesso degli altri, tipo a Messora, il responsabile alla Comunicazione del M5S che, vuoi o non vuoi, un paio di minchiate al giorno ce le regala. Lo ammiro perché sembra proprio lo faccia per mestiere, un impegno e una disinvoltura che non vi dico.

Ma da sempre eh? Come possiamo notare dal lavoro certosino (è un po’ lungo, ma fra un porno e una partita a Candy Crush sono sicura che riuscirete a leggerlo) che Carlo Gubitosa ha fatto per elencare le incongruenze nella sua biografia, e le bufale più famose che ci ha propinato da quando lo paghiamo. E lo paghiamo un bel po’, checché ne dica lui.

Vabbé, ma che ha fatto, poverino? D’altronde capita a tutti di insultare una donna, sopratutto se si chiama Laura Boldrini, o di insultarne tre e poi cancellare tutto per fare repulisti, come se l’Internet non fosse come tua madre che a distanza di decenni ti caccia fuori quella volta nel ’93 in cui sei tornato a casa tardi e manco hai avvisato. Perché le mamme ricordano tutto, e pure l’Internet.

Che poi queste son cose che i maghi dell’Internet dovrebbero sapere. Cioè se vuoi fondare il tuo grande partito sul POTERE DELLA RETE, lo dovresti sapere. Sennò fai figure barbine, per non dire da coglione, come vorrei dire invece. Ma io sono quella gentile qui, e non lo farò.

Gemello di Messora, e mio grillino preferito di sempre, il nostro buon Crimi -che ricorderete certamente per azioni di rilievo come farsi rimproverare da Grillo per un uso improprio di Facebook, o farsi indagare dal Senato per aver dato dell’incontinente a Berlusconi- pare abbia diffuso una citazione di Sandro Pertini mai pronunciata, come conferma la Fondazione Pertini con un aspro messaggio rivolto al nostro Vito.

Adesso, che sia stata pronunciata o meno non ha importanza. Mi piacerebbe riflettere sul fatto che questi signori qui, e loro come tutti gli altri, dalla Mussolini e le sue imbarazzanti t-shirt, a quelli che mangiavano mortadella in Parlamento, vogliano trovare giustificazioni a comportamenti villani che immagino e spero debbano restare fuori da quel luogo.

Un po’ per il principio che se i genitori dicono le parolacce o si picchiano davanti ai loro figli, questi non cresceranno certo baronetti inglesi.

E per fortuna Beppe Grillo non è mio padre, perché essere accusata di Colpo di Stato ogni volta che parlo è un po’ una rottura di coglioni.

[S.T.]

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