(Anonimo) Con il termine analfabetismo funzionale si designa l’incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana. In pratica, se sei un analfabeta funzionale, di quello che ti succede e che non ti viene sbattuto in faccia live non capisci un cazzo. Se ti sei appena offeso pensando che io ti abbia dato dell’analfabeta funzionale, per dire, probabilmente lo sei.


Fra le altre cose, se quello accanto a te non è un completo coglione, e se il coglione non sei tu, da qualche parte nel paese sta succedendo questo
il che è anche divertente, finché non realizzi che quei due potrebbero essere parlamentari. Finché non realizzi che un elettore su due sceglie i propri rappresentanti senza aver capito discorsi e programmi. Che un eletto su due potrebbe essere un cazzo di idiota incapace. E se non è un idiota incapace, probabilmente sta sfruttando o fomentando gli idioti incapaci in qualche modo.
E che quelli che potrebbero riformare l’istruzione hanno una chance su due di non rendersi conto che ce n’è bisogno, e se anche se ne rendono conto, potrebbero decidere che forse, se vogliono rimanere dove sono, è meglio che ci si pensi al prossimo giro.
Poi la gente mi chiede perché sono pessimista.
[M.V.]
Altra perla: “Informati, c’è tutto internet!!1!!111!” Ed è vero, tutto sommato. Ma si dimenticano di ciò che ne consegue: “Se su internet c’è tutto, ci sono anche le idiozie”. Saranno in grado di riconoscerle? Si direbbe di no.
C’è davvero di che essere disperati.
Le perle sono tante. “E’ una questione controversa”, “le prove ci sono ma [il governo, la lobby giudaico-massonica, lo stato aiutato dai poteri forti, big pharma] insabbia tutto”, “e allora gli altri?”
Purtroppo non vedo la luce in fondo al tunnel, solo solida muratura.
Basta iniziare a scavare molto velocemente fino a raggiungere l’extraterritorialità. Poi, a parte la luce del sole, si può vivere piuttosto comodamente con la certezza di essere circondati -rispetto alla Madrepatria- da un minor numero di esseri ipodotati…
Ciao Marco,
se ti può rendere in qualche modo lieto, c’è chi, come me, è più pessimista di te! …..io ritengo eccessivamente bassa la percentuale di idioti che tu hai fornito. Noi siamo in un’epoca – ma, forse, è stato sempre così! – in cui si vive con “ragionamenti” predefiniti, da software. Quasi tutti gli individui, per uscire dal linguaggio informatico, hanno delle etichette pronte, forniteli dal passaparola, per ogni evento o persona. Un’etichetta per un politico, per un filosofo, per una festa ecc. ecc. Persino chi si vanta, ad esempio, di essere andato a comprare e di apprestarsi a leggere un libro di poesie, lo fa sotto l’imput di una qualche moda; non a caso, tornando a casa, si appresta a vedere qualche “vuoto assoluto” come una trasmissione della De Filippi! ….ormai, siamo quasi tutti diventati esigenze di mercato!