Già saprete che le quote rosa in questo blog non esistono, perché le donne arrivano e poi, giustamente, scappano e non si fanno più vedere. Come non capirle, d’altronde.
Se mettessimo le quote rosa, le donne lotterebbero per abolirle, verrebbero in redazione (che non esiste, s’intende) vestite a lutto e strappandosi i capelli pur di non sentirne parlare mai più.
Io resisto non so per quale motivo, forse perché mi detesto e vedere il mio nome scritto in fuxia non fa altro che creare delle piccole stigmate nel mio cuore. Sono il Padre Pio dei blog.
Tutto questo per dirvi che le quote rosa in Parlamento alla fine non son passate. Mi dispiace perché mi tocca esser (quasi) d’accordo con la Santanché o il M5S sulla questione, ma comprendo anche che nel 2014, in Italia, non siamo ancora in grado di garantire meritocrazia e uguaglianza di genere e che forse dobbiamo essere obbligati da una legge se vogliamo le donne in politica, come quando le aziende sono costrette ad assumere i disabili.
Per legge, con la speranza che prima o poi ci abituiamo a dar la possibilità a chiunque, se capace, di avere un lavoro e di raggiungere anche posizioni di rilievo. Diventare Presidente della Repubblica o, che ne so, Papa.
LOL, scusate sto esagerando. Ho la fantasia troppo democratica.
Si parla molto di donne ultimamente, ma è chiaro che non impariamo né risolviamo mai nulla, ci piace chiacchierare nei salotti per darci un tono da intellettuali impegnati nelle grandi battaglie che non portano mai a niente.
Questo è un paese che bada ai risultati e non ai mezzi con cui raggiungerli, un paese che lavora sempre sulla riduzione del danno e non si preoccupa mai di risolvere il problema a monte.
l’Italia è un esercito di dottori pronti con la pillola del giorno dopo e mai nessuno che ti spiega come infilare un condom, piuttosto.
A proposito di condom, parliamo di sesso. So che siete interessati all’argomento, giacché non se ne parla mai.
Sicuramente siete troppo cresciutelli per sapere concretamente di cosa voglia parlare, a meno che non abbiate figli adolescenti (o li avrete) e allora sì, potete capirmi benissimo e incazzarvi con me, o per me. Come preferite, insomma.
Abbiamo già parlato (non so dove né quando ma giuro che l’ho fatto) di come l’Italia non sia in grado di non dar la colpa alle donne per qualsiasi cosa riguardi la questione sessuale. E se ci stuprano è colpa nostra, e se nessuno ci si avvicina è colpa nostra, e i jeans stretti, e le minigonne, e Miss Italia, e le quote rosa e le prostitute, ecc. ecc.
Colpa delle donne, da sempre. Addirittura dalla più tenera età, ‘ste puttanelle adolescenti ninfomani che terrorizzano l’imberbe liceale con la loro estrema carica erotica.
Chi lo dice? Penserete voi ad un vecchio bavoso col pisellino raggrinzito e la mano tremolante a furia di seghe. E invece no. Lo dice lei, la Beatrice. Non quella di Dante, no. La Borromeo.
La Bea ha condotto una fantasiosa avvincente inchiesta sul sesso tra i giovani liceali, raccontando storie morbosissime di pratiche sessuali tra minorenni degne del miglior Studio Aperto, o Lucignolo, per rendere il tutto ancora più trasgressivo.
Da questi racconti vien fuori che le ragazzine di oggi sian tutte delle panterone indemoniate che non vedono l’ora di staccarti il pisello e farci un calco da collezionare sul comodino e far vedere alle amiche durante i pigiama party a base di latte e nesquik corretto con la grappa, perché le ragazzine sono anche delle maledette ubriacone.
Succede quindi che, i poveri maschietti super inibiti da queste Sasha Grey minorenni, diventino subito novelli Cavalcanti dediti all’amor sacro e a bramare l’anima pura della donna dei loro sogni. Donna che, ovviamente, non deve essere mica una di queste troiette qui, che poi mandano i messaggini alle amiche se hai il pisello piccolo.
Dei racconti bellissimi, credibili come me che vado alla stadio a guardare il derby fomentatissima. Articoli di una tristezza disarmante. Inchieste senza alcuna fonte che, nonostante ciò che dichiari la giornalista, creano generalizzazioni paurose che i moralisti benpensanti aspettavano come i cani affamati mentre gli fai vedere i croccantini da un’altezza di 2 metri. Pavlov, insomma. Tutti bavosi, benpensanti e segaioli pedofili.
Un peccato che una giornalista giovane, che forse dovrebbe ricordarsi meglio della Binetti come sia stata la sua adolescenza, nascondendosi dietro la paraculata del “ho riportato solo dei racconti” esprima giudizi morali che manco mia nonna appena esce dalla messa della domenica, dopo che s’è fatta pure il rosario con le vicine di casa.
Un peccato che una giornalista giovane, non abbia pensato minimamente a parlare di educazione sessuale, di quanto questa sia totalmente assente nelle nostre scuole, e rara in famiglia, e di quanto il problema dei giovani non è che scopino ma che lo facciano in modo pericolosamente inconsapevole. Peccato perché poteva venirne fuori un articolo costruttivo, invece della solita merda sensazionalistica.
Però chissà domani che folla fuori dai licei milanesi, tutti in fila ad aspettare l’osso.
[S.T.]
Oggi ho cliccato mi piace prima di averlo letto… Sono le mie “quote waste”.
bravo, così ti voglio, fan incosciente
sempre meglio che fan culo
Perchè mi fai questo??
Ho appena depositato la valigetta con banconote di piccolo taglio, non segnate, dentro il cestino della spazzatura che mi hai indicato e ieri ho scritto quello che mi hai chiesto nei bagni delle donne del mio ufficio: ora non hai più scuse!
Dammi la mia dose.
Nessuno ha pregato abbastanza per farmi tornare il PC dall’assistenza. Per consolarti puoi sempre guardare il film su Berlinguer di Veltroni. Dai.
Però potresti scrivere su carta e spedirmi una bella letterina… (Berlinguer chi??)