L’UE condanna l’Italia per la violazione dei diritti della donna in tema di aborto: troppi obiettori negli ospedali.
Avrei voluto prodigarmi per sentire la controparte, chiedere a quei medici perché siano così fermamente contrari, anche di fronte ad uno stato di necessità, ad aiutare una donna nell’interrompere una gravidanza. Poi ci ho pensato, e mi son detto: “‘sticazzi”. Un po’ perché non sono un giornalista, un po’ perché, come si ripete anche spesso con il buon M.V., quando causi un danno ci sono due possibilità: o non l’hai fatto apposta, e allora sei scemo, o l’hai fatto apposta, e allora sei stronzo. In proporzione alla gravità del danno.
Non so quindi se davvero questi medici pensino di vivere sul Battlestar Galactica o di essere dei novelli Schindler, o in generale che siamo così pochi da necessitare di ogni singolo nuovo nato. O se credano fermamente nella sacralità di una vita tanto sacra alla nascita quanto blasfema nelle cure sempre più a pagamento, nell’abbandono della povertà, nella sofferenza e nella solitudine della malattia.
Analisi preventive, aborti terapeutici, giocare a fare dio, dicono alcuni, ma è da quando abbiamo acceso il primo fuoco per cazzi nostri che giochiamo a “fare dio”, anche perché aspettando l’opera di dio, a quest’ora saremmo stati un popolo di quattro vegani crudisti in via d’estinzione.
Magari son le scuole cattoliche, magari è perché la mamma in pelliccia li biasimerebbe dalla chiesa del paesino natale, ma davvero non riesco a separare il concetto di “morale” cattolica da questo tipo di obiezione di coscienza. E quindi tutta la dannosa incoerenza che ne deriva, come i per i pro-life di cui parlava il grande Carlin, mi ricorda di mandare abbondantemente affanculo chiunque mi ripeta “lascia che credano, che male ti fanno”, “bisogna avere rispetto per la fede”, “ognuno è libero di credere ciò che vuole”.
Così, per legge di stato “laico”, lasciamo che sia possibile che a gusto di certi individui, guidati dal pensiero magico, si torni a vivere nel medioevo. Avere una sanità di medici obiettori di coscienza sulla prevenzione di nascite con malattie gravi (tanto per dirne una) è come avere un esercito di soldati obiettori sull’uso delle armi. Con la differenza che i secondi, forse, salverebbero davvero qualche vita in più tenendo le mani in tasca.
Non intendo con questo togliere il diritto dei cittadini di poter essere idioti, dico solo che un idiota non dovrebbe ricoprire incarichi importanti, e possibilmente dovrebbe essere patentato. Un po’ come i sostenitori dell’omeopatia che non dovrebbero servirsi della medicina (quella vera), o i credenti che dovrebbero andare in chiesa invece che in ospedale, anche perché, almeno per un aborto, rischierebbero di godere degli stessi risultati.
Quindi, signori, ci vediamo a fanculo.
[D.C.]