Primo maggio, su coraggio e accolliamoci ‘sto post che, ve lo anticipo, probabilmente sarà più pesante della parmigiana che mangerete mentre vi godete questa bella giornata dedicata ai lavoratori.
Sì, i lavoratori, quelle creature in via d’estinzione metà uomini metà “non arrivo a fine mese”.
Il tasso di disoccupazione è al 12,7%, secondo gli ultimi dati Istat, con i giovani, quelli che andranno ad occupare Piazza San Giovanni ballando il raggae e la pizzica, che raggiungono il 42,7% di inoccupazione.
Insomma, sarà una bella festa. Per un giorno berremo come le merde in piazza o al parco o dove vi pare, e faremo finta di dimenticare che non abbiamo un lavoro, che se ce l’abbiamo non abbiamo un contratto, che se abbiamo un contratto dura il tempo di accorgerci che siamo sottopagati.
Alla fine l’Italia è il Paese che amo, qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti, il sole, lu mare, i musei. Ah che bella vita.
Perché bramare di vivere altrove quando puoi vivere in Italia?
Questo è un paese che ogni giorno ci offre spettacoli meravigliosi, emozioni, sentimenti veri, grande umanità.
Ad esempio, in tempi bui come questi, la solidarietà è fondamentale. Metti che una notte due poliziotti si scontrano con un ragazzo un po’ ubriaco e che ha assunto sostanze stupefacenti. Metti che questi due poliziotti vengono aggrediti (crediamoci tutti) dal ragazzo a tal punto da dover chiamare i rinforzi. Metti che arrivano altri due poliziotti. Metti che iniziano a pestarlo di botte fino a farlo morire. Metti che sicuramente è morto d’overdose.
Overdose da ginocchiate.
Dicevamo, la solidarietà è importante. I poliziotti lavorano per noi, si sono sacrificati, hanno ripulito il paese da un soggetto socialmente pericoloso che chissà quanti altri poliziotti avrebbe malmenato se non l’avessero fermato.
Quindi grazie, poliziotti. Applausi. Incredibile che non puoi manco ammazzare qualcuno senza perdere la reputazione adesso. Dov’è la giustizia allora? L’hanno fatto per noi, e questo è il ringraziamento: pure Alfano s’è schifato, per dirvi il livello.
Ma chissà cosa ne pensa Alfano del compagno Carlo Taormina che, essendo -come dire- un po’ un coglione, però di quelli che non possono fare a meno di esprimere le loro opinioni da decerebrati, ci ha offerto un’ulteriore prova delle sue opinabili cultura e intelligenza con un’uscita un po’ retrò, per non dire da ritardato.
E quindi eccoci qui, nel 2014, a parlare di uomini geneticamente anomali che noi siamo soliti chiamare gay. Il grande genio di Taormina afferma che possiamo interrompere questo fenomeno del frocismo grazie all’amniocentesi, essendo appunto i gay affetti da anomalie fisiche e genetiche. Certo, ci sarà da parlarne un po’ con i suoi colleghi di Forza Italia antiabortisti ma immagino possiamo metterci d’accordo.
D’altronde la questione è seria. “L’opinione pubblica è eterosessuale, non siamo nelle stesse condizioni”, come disse Hitler. Ah, no, come disse Taormina, scusate. Fra teste di cazzo una si confonde.
Alla fine è un bel paese e io sono d’accordo con Taormina: anche a me certe cose fanno ribrezzo.
Tipo Taormina.
[S.T.]
Una volta a Taormina ci si andava in vacanza, a riposare il cervello. Ora è il cervello che se n’è andato da Taormina per riuscire a riposare…
Enrico, mi riempi sempre di gioia a ogni commento.
Non riuscirei mai ad eguagliare l’estasi che mi regalano i tuoi micro-pamphlet…