Si Salvini chi può

Il segretario della Lega Nord contestato a Napoli.

Che cosa buffa l’orgoglio. Normalmente avrei pensato che per far incazzare un terrone sarebbero bastate le parole Lega Nord, e invece no. Un po’ come ai leghisti di Roma Ladrona non ha fatto schifo venire a impestare la capitale, così ai terroni non ha fatto schifo accogliere questi mezzi razzisti opportunisti. Persino votarli, in una spirale di odio verso il più povero, eterna minaccia alla propria pochezza.

No, non bastava Lega Nord.

Non sarebbero bastate nemmeno le parole Matteo Salvini, di per loro, con tutto ciò che rappresentano, se non fosse stato che l’uomo di politica, integerrima guida (o wannabe tale) del popolo italiano, s’è messo a cantare “Napoli merda de quà Napoli colera dellà”, cosa che, a prescindere dall’aderenza storica del concetto, è apparsa poco consona persino agli estremamente tolleranti partenopei.

“Erano solo cori da stadio” si è scusato Salvini. Ora, a parte che se stai al passo coi tempi allo stadio ci vai per sparare qualcuno in faccia o per sospendere le partite, e su questo ai napoletani non li freghi, ma dico anche: ma che cazzo di giustificazione è? Ho provato mille volte a tradurla fra me e me, ma alla fine la versione più convincente è “Scusate, non è che so’ stronzo, è che facevo lo stronzo perché mi piacerebbe essere stronzo, sempre circondato da stronzi.“.

Come non perdonarlo?

E poi ci si stupisce se fa presa Grillo… almeno Matteo ci aiuta a demolire la tesi “sono tutti uguali”, perché, come sosteniamo da più di un giorno, c’è sempre de peggio.

[D.C.]

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