I dolori del giovane Renzi. Anzi no, i nostri.

tupperwaste

È un periodo di notizie incredibili che hanno smosso le coscienze di tutti: ad esempio i Mondiali in Brasile, gli operai sfruttati per i Mondiali in Brasile (scomparsi misteriosamente dalle cronache e dalla nostra indignazione), le donne che inaspettatamente si scoprono tifose come i maschi (indi per cui abbiamo risolto il problema della parità di genere, tuttappost) ma sopratutto la possibilità di combattere la fame nel mondo con la nebbia commestibile.

Lo so, vi aspettavate un accenno al grande miracolo voluto dal dio vendicativo brasileiro che finalmente porterà l’ex Papa Ratzy, ricordato come il papa più compianto in tutto l’Inferno, a battersi con il nostro campione in carica Papa Dellaggente™. E chi sono io per non parlarne, dopo tutte le gag divertentissime che ho dovuto leggere nel web?

E infatti non ne parleremo, anche se ammetto di essere molto combattuta tra la voglia di credere che il Male vinca sempre e la tendenza innata a stare dalla parte dellaggente. Nel dubbio, io tifo sempre asteroide.

Ma torniamo a noi, semmai ci fossimo mai arrivati. In tutto questo bailamme di cazzate, ogni tanto ci sfuggono dei piccoli particolari, quelle notizie da trafiletto sul giornale, da colonnina destra di Repubblica, per intenderci.

Ad esempio c’è Israele che, per difendere la multiculturalità religiosa, stanotte ha vendicato 10 vacche sacre uccidendo qualche palestinese a caso. Ma non perdiamoci nei dettagli delle vicende internazionali, tanto finché non ci scoppia una bomba sotto il culo noi stiamo tranquilli, sticazzi.

Dicevo, torniamo a noi. Torniamo al Belpaese che non smette mai di regalarci sorprese meravigliose, di farci tornare il sorriso quando scopriamo che i nostri politici lavorano incessantemente per noi, pure in estate, nonostante potrebbero stare tutti al mare a pagarsi i massaggi orientali coi nostri soldini. E invece no, i nostri politici ci tengono a mandare a puttane avanti il Paese e ad esempio in questi giorni ce lo stanno dimostrando pianificando già strategie brillanti da mettere in atto a settembre per risollevarci dal baratro.

Difatti, pochi giorni fa, addirittura il sottosegretario all’istruzione, tale Reggi (che sicuramente tutti conoscerete), è stato mandato in prima fila a prendersi gli sputi la responsabilità di annunciare la grande e innovativa riforma del governo Renzi: I TAGLI ALLA SCUOLA.

Mi chiedo allora: come mai nessuno ci ha pensato prima? Cioè basterebbe ridurre i costi dell’istruzione e uscire dalla crisi. Perché i governi precedenti non lo hanno fatto? Che cosa ci nascondono? E i massoni che ne pensano?

Per dire, siamo nella merda. La merda vera.

Ricordo con nostalgia i giorni in cui il giovane Renzi ci regalava tante speranze (e a me tante risate, lo ammetto) parlando della scuola, di quanto sia importante valorizzare il capitale umano, mettere la scuola e la conoscenza al centro. Tutto bellissimo, a dir poco commovente. “Una certa sinistra post-ideologica” che non capisce che il merito sia un valore di sinistra, il diritto alla scuola per tutte le classi sociali, la parità, ecc. Davvero, da un uomo di sinistra come Renzi (LOL) venivan fuori parole che toccavano il cuore degli elettori (mentre io continuavo sempre a ridere ovviamente).

E adesso eccoci qui, ad aumentare le ore ai prof, senza però aumentare il loro stipendio; a tenere le scuole aperte fino alle 22 e anche a luglio, senza pensare che molte scuole non possono permettersi di restare aperte nemmeno per assicurare ai bambini il tempo pieno; ad eliminare le supplenze brevi, che saranno coperte dai docenti di ruolo che, dopo 36 ore a settimana, saranno contentissimi di fare lezione nelle classi degli altri e contemporaneamente si toglierà la possibilità ai supplenti di guadagnare qualche soldo e qualche punto utile per passare, prima o poi, di ruolo; a ridurre il percorso nelle scuole superiori dai 5 ai 4 anni, tanto a che cazzo ci serve studiare. E in effetti a che cazzo ci servono tutti questi titoli di studio, tanto poi ci assumono a friggere patatine.

Ma queste cose chi le sa, a parte chi a scuola ci lavora e ci bestemmia ogni giorno? Chi sa che i bambini comprano a turno la carta igienica perché nei bagni non c’è? Chi sa che quando un insegnante è assente, la scuola non chiama già da adesso le supplenze brevi e molto spesso le classi scoperte le guarda il bidello, o un docente che ha un’ora di buco e la spende in classe senza fare un cazzo? Chi restituisce quelle ore di studio perduto agli studenti italiani la cui preparazione fa già schifo ai cani?

Adesso potrei cominciare uno di quei pipponi da editoriale di qualche giornale sfigatissimo e super fazioso (giornali che io leggo chiaramente), parlando dello scollamento totale della politica dal PAESE REALE, ma scusate, non ho tempo.

Devo dar fuoco alla mia tessera elettorale, tanto non la uso.

[S.T.]

5 risposte a "I dolori del giovane Renzi. Anzi no, i nostri."

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