(A. Scanzi)
Schettino tiene una lectio magistralis all’università per parlare di gestione del panico.
Una notizia perfetta per diventare virale, scatenando la consueta ondata di commenti indignati, quelli con lo stesso tono e livello di un monologo satirico di Brignano, e gli altrettanto consueti “ah, ma non è Lercio” (boia se avete rotto il cazzo, voi e Lercio). E invece và, non è Lercio, è il TGCOM, che insomma, siamo lì. E ovviamente era una bufala, che ha innescato il giochino di ingigantisci & condividi per cui un discorso di un quarto d’ora durante una lezione fatto un mese fa è diventato una cattedra in Soccorso e Coraggio in Mare. Un’onda anomala di merda che si alzava a ogni giro, mentre la puttanata passava di bocca in bocca, con la bestiale mancanza di professionalità di alcuni giornalisti da un lato e la smania di condividere la peggio merda del Popolo della Rete™ dall’altra, una roba che davvero, signora mia, occhio che piovono stronzoli. Stia attenta, anzi, meglio: si Scanzi.
Ora, io non sono stupito. Quasi tutte le testate online sono costrette, per tenere su gli accessi, a pubblicare liste di cazzate che già sappiamo, foto di ex-vip in bikini che SCOOP INCREDIBILISSIMO sudano e il centoquindicesimo video che ha commosso il web che poi è una musica emotional che contorna un cane senza zampe che si lecca le palle. Quel che resta, tolta la tara (mentale) di queste cazzate è spesso e volentieri un mix di approssimazione e copia-incolla, condito a seconda del giornale di giustizialismo, complottismo, servilismo e cerchiobottismo. Chiunque abbia avuto la sfortuna di leggere un servizio su qualcosa che ha fatto o che ha vissuto in prima persona, sa che non è così raro vedere fatti stravolti, dati sbagliati, concetti distorti. Mica son tutti cialtroni, i giornalisti, ci mancherebbe, però a volte il dubbio te lo fanno venire con furiosissimo impegno.
E il Popolo della Rete™, ossia i complulsivi divulgatori di qualsiasi porcatroia cazzata passi di fronte ai loro occhietti bovini, ci mette ovviamente del suo. Voglio dire: se un idiota a caso, che scrive su un giornale che sta al concetto di credibilità come Povia sta alla cultura, monta su una puttanata partendo dall’odore delle proprie scorregge, quanto ci vorrebbe a farlo sparire nell’oblio che meriterebbe? Niente: basterebbe (rullo di tamburi) non fare un cazzo nulla. Non comprare il giornale, non scaricare l’app, non cliccare sul link. Io ci riesco, giuro, non è difficile, di solito questi articoli si riconoscono dal titolo, basterebbe essere dotati di un QI a tre cifre.
E invece.
Ovviamente questo articolo non serve a un cazzo. Domani arriverà un’altra cagata: le dieci cose che non sapete sulla fava dei negri, il numero telefonico che ti ruba il credito, il video shock che non ci potete credere guardate cos’ha fatto Renzi, i rom che picchiano gli anziani per fottergli la casa, incredibile violenza sul cagnolino clicca qui, le tette di Elisabette Pompinova da un’angolazione che lévati, guardate come trattano i nostri Marò, l’argentina non è in deficit, è un paradiso, ma i media non lo dicono.
Qualche giornalista cialtrone o qualche blogger con la faccia come il culo ci scriverà un pezzo per acchiappare click facili. Varerà con pochi colpi di mouse la sua nave da crociera piena di merda, guarderà il ritardato sulla banchina, e urlerà.
“Salga a bordo, cazzo.”
[M.V.]
Per quanto tu abbia ragione e la notizia sia stata gonfiata ad hoc, in un paese che chiama statista Berlusconi, rivaluta Mussolini, intitola piazze e vie a Craxi, dimentica per anni stragi e nefandezze varie di destra e di sinistra, un invito a tener lezione ad uno come Schettino era una cosa piu’ che verosimile, che con le scie comiche ha ben poco da spartire.
Sì, era verosimile, e comunque anche se più nel piccolo è stata fatta una vaccata.
Il punto è che per molti (troppi) è verosimile anche Lercio.
In realtà ce l’ho molto di più coi giornalisti che con gli utenti…
Lercio e’ ancora niente, mi e’ capitato di dover dare chiarimenti su roba pubblicata da Trascendentale….:D