Cose che nessuno ti dirà sui deliri del Dibba

tupperwaste

Tutte le mie promesse di non parlare più dei grillini si vanno a scontrare con i grillini stessi che ogni giorno qualche stronzata  stramberia si sentono quasi costretta a dirla, a quanto pare.

C’è di buono che ne sparano di così grosse che riescono nella disperata missione di mettere tutto il parlamento d’accordo. D’accordo contro di loro, ovviamente. Son cose che fanno sperare che la pace sia davvero raggiungibile pure tra persone che si scannano ormai per partito preso, anche nelle rare volte in cui “IL NEMICO” dice qualcosa di vagamente condivisibile.

Può capitare, ogni tanto. Tranne ai grillini. Io mi sforzo davvero di trovare qualche punto di unione, un pensiero che pur alla lontana potrei far mio ma niente, sarò limitata che vi devo dire.

Oggi il mitico Carlo Sibilia, che ricorderete certamente per la sua attitudine complottista che si realizza in un’ossessione per il gruppo Bilderberg (che lui ficca un po’ ovunque perché Bilderberg is the new Black), e per le ultime rivelazioni sulla farsa dello sbarco sulla Luna, ha espresso un altro pensiero notevole che si può sintetizzare in un semplice “eh se c’eravamo noi era tipo quando c’era lui che le cose andavano tutte bene eh bei tempi signoramia”.

Io ho letto le sue dichiarazioni e ho quasi pianto per la tenerezza di quest’uomo: secondo Sibilia, infatti, dovrebbe essere indetto un referendum per chiedere agli italiani se sian d’accordo che il proprio Paese invii armi ai curdi per difendersi dall’ISIS.

Adesso, uno può anche essere contrario alle soluzioni armate, preferire la via della mediazione diplomatica, della nonviolenza e tutte queste cose bellissime, io per prima. Ma, come sappiamo o dovremmo sapere, non si può tornare indietro nel tempo quando non sei in Ritorno al Futuro, sicché servono soluzioni che sì, non sono quelle magari perfette ma le meno peggio, a tutela delle popolazioni. In Iraq stanno morendo delle persone innocenti in modi brutali e Carlo, tesoro mio, no, non possiamo aspettare di organizzare un referendum per chiedere agli italiani cosa ne pensano.

Se gli italiani ti rispondono “non voglio mandare le armi” che facciamo? Facciamo morire tutte le minoranze in Iraq? Non mi pare un’idea brillante. Abbiamo fatto una cazzata a non capire prima che in Iraq sarebbe successo un macello? Probabile. Ma adesso è tardi e c’è bisogno di agire. E lo dico nonostante le mie ideologie pacifiste del cazzo, tra l’altro.

Capisco che Sibilia sia affascinato dalle teorie dell’amico Di Battista che certamente ricorderete per essere il più amato del M5S, e quindi pensate come stiamo messi.

Abbiamo parlato tanto del Dibba ma evidentemente non abbastanza visto che, dalle sue dichiarazioni, ogni giorno qualcuno esprime un’opinione che, francamente, si poteva evitare, me compresa in questo momento.

In sintesi, il Dibba ha fatto questa accuratissima analisi (dove “accuratissima” sta per “a cazzo di cane”) in cui ci spiega (LOL) la storia mediorientale così come l’ha letta credo in siti del tipo “no censura” o “cose che nessuno ti dirà” o “clicca qui per scoprire i segreti del mondo” e via dicendo. Un post che vorrei descrivere come semplicistico e confusionario per non dire “una puttanata” e che Davide De Luca ha cercato di smontare pezzo per pezzo, per fare un po’ di ordine.

Non sono un’esperta di Medio Oriente quindi vorrei analizzare altri punti, tipo quello per me fondamentale nella sua follia, in cui Dibba descrive i terroristi come un gruppo di quattro stronzi che un giorno decide di ribellarsi all’autorità ufficiale e inizia ad ammazzare civili. Sempre secondo il Dibba -cito- “l’obiettivo politico (parlo dell’obiettivo politico non delle assurde violenze commesse) dell’ISIS, ovvero la messa in discussione di alcuni stati-nazione imposti dall’occidente dopo la I guerra mondiale ha una sua logica”, per cui per risolvere questo problema dovremmo elevare ISIS a interlocutore. Come? Così:

Qui il giovane Dibba che ci crede tantissimo
Qui il giovane Dibba che ci crede tantissimo

“Ehi, ciao ISIS”

“Ciao Dibba, dimmi tutto”

“Niente, ti volevo elevare a interlocutore, così, parliamone, magari arriviamo a una soluzione perché è importante ascoltare le tue rivendicazioni, provare ad assecondare le tue richieste, i tuoi bisogni…”

“Ah, ok Dibba, quindi tu vorresti convertirti all’Islam?”

“Ma veramente, caro ISIS, io… cioè non saprei, adesso non me la sent…” e BOOM un colpo in fronte e il Dibba muore.

Più o meno dovrebbe andare così considerando la strage di yazidi che si sta compiendo nelle ultime settimane; yazidi uccisi perché si sono rifiutati di convertirsi all’Islam. Che oh, sarà strano, ma l’obiettivo politico dell’ISIS, per un’assurda coincidenza, è proprio la lotta violenta contro chiunque si opponga al suo obiettivo di creare uno stato islamico puro, imponendo la morte ad altre minoranze religiose, ad atei, omosessuali e via dicendo.

Per il Dibba e tutti quelli che sono d’accordo con lui, tipo che ne so, il compagno Pannella che la vecchiaia la sta vivendo veramente malissimo, invece non è così.

In questi giorni ho dovuto dubitare anche del mio credermi una persona di sinistra quando ho letto, su alcuni siti militanti comunisti, una presa di posizione, per me assurda, in difesa del Dibba. Secondo i militanti, infatti, chi critica Di Battista, sopratutto gli esponenti di sinistra, è gente ipocrita che non ha il coraggio di dire che il Dibba ha ragione, che la violenza di ISIS sia giustificata a causa dell’imposizione occidentale in Medio Oriente.

Io mi sono sforzata di comprendere il Dibba e di andare oltre le sue parole farneticanti, e ho tratto le conclusioni che il suo errore più grande sia stato mettere sullo stesso piano movimenti armati, come possono essere i movimenti di liberazione nazionale che non avevano/hanno di certo lo scopo di ammazzare le minoranza, o il diverso, quanto di acquisire autodeterminazione o rivendicare i diritti dei discriminati, a un gruppo fondamentalista e violento come ISIS.

Probabilmente non sono abbastanza di sinistra o forse non lo sono mai stata, fatto sta che secondo me state dicendo solo enormi stronzate e questa volta preferisco persino dar ragione a Salvini.

[S.T.]

11 risposte a "Cose che nessuno ti dirà sui deliri del Dibba"

  1. Ho deciso: quando vorrò smetterla di soffrire per i mali di questo mondo non mi farò lobotomizzare come ritenevo fosse giusto da piccolo. Diventerò un attivista M5S; è più rapido ed efficace.
    Peccato solo che non potrò apprezzare più i tuoi pensieri… ma se mi garantisci che scrivendo ti ricorderai di me, allora il sonno della morte mi sarà men duro [cit.]

  2. Credo che nessuno ama la guerra. Ma dobbiamo fare diffenenza tra ripudiare la guerra e stare a guardare da spettatori ben pensanti, mentre massacrano popolazioni inermi, solo per il motivi religiosi. Giustificare i terroristi è molto grave e dimostra poca lucidità mentale, perchè questa mentalità è la porta per il beneplacidio ad azioni di forza in ogni contesto dal nazionale all’internazionale. Pensare che prendere il potere con la forza e uccidere o allontarare sequestrando i beni ad una parte della popolazione (con unica motivazione che sono “cristiani”) è una pensiero di una gravità assoluta.
    La prossima volta il prode parlamentare del 5 stelle, dira che il periodo delle stragi in Italia e della lotta armata erano unico molto per cambiare il paese, e che i morti sono vittime della società, oppure che lo Shoah è stato una scelta leggittima da parte della Germania Nazionalsocialista per far ripartire l’economia?
    Blocchiamo questa deriva assurda prima che impregni le deboli menti e i giustamente incazzati della situazione economica e politica italiana.

  3. Sono d’accordo.

    Tra l’altro, oggi, dopo nove giorni di tregua, Hamas (l’organizzazione palestinese designata come “terrorista” da Israel, the United States, the United Kingdom, Canada, the European Union, Jordan, Egypt, Australia, and Japan – e considerata NON terrorista (guarda che coincidenza!) da Iran, Russia, Turkey, China e South Africa) a ripreso i lanci di razzi su Israele constringendolo a rispondere e a fare altre vittime “innocenti”.

    Mandiamo il Dibba a negoziare la pace fra Palestinesi e Israeliani?
    E se poi si mette ad andare a braccetto con Hamas come fece D’Alema con gli Hezbollah e gli arriva un missile israeliano a trapassargli il cervelletto?

    No, no: un cervellone come il suo lo dobbiamo conservare per il dialogo con i Talebani che mentre aspettano il ritiro americano dall’Afganistan per tornare tranquillamente in carica hanno preso l’antipatica abitudine di perseguitare la sparuta minoranza Sikh costringendo centinaia di individui a fare 5000 kilometri di viaggio in comodi containers senza aria da respirare per arrivare in Europa (Londra) a chiedere asilo politico.

    Ecco: eleggiamo il nostro Dibba ambasciatore dell’ONU presso il nuovo governo Talebano che presto si insediera’ a Kabul per instaurare la legge coranica della Sharia: quella che attribuisce alla donna lo stesso valore di un cammello. Anzi: ancora meno perche’ il cammello e’ utilissmo per attraversare il deserto, mentre la donna serve solo per la “monta” finalizzata alla riproduzione della specie e se non riproduce la divorziano e la restituiscono alla famiglia di bastardi che hanno messo sul mercato una femmina infeconda.

    Dialogate, Grullini! Dialogate!

  4. be, le cose non sono così semplici; rileggete l’art 11 e ditemi come dare delle armi a qualcuno si concili con “ripudia la guerra.. come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali..” ecc. ecc.
    si, siamo stati in iraq, no quello che abbiamo fatto lì è ben diverso da quello che han fatto gli americani, i militari italiani hanno per lo più aiutato la popolazione locale, a dimostrazione di questo, mentre l’esercito imperiale usa conta diverse migliaia di morti http://www.antiwar.com/casualties/ , noi fortunatamente no http://it.wikipedia.org/wiki/Militari_italiani_caduti_in_missioni_all'estero#Operazione_Antica_Babilonia.2C_Iraq .

    Bravura? Ottima preparazione o il fatto che effettivamente l’EI non ha partecipato a vere missioni “offensive” ? Scusatemi ma propendo per l’ultima.

    Perché questo incipit? Per giustificare il fatto che non penso sia una buona idea armare un gruppo di qualche tipo. Se proprio ci stanno tanto a cuore – negli anni ’90 però noi eravamo fottesega dei curdi com’è che ci si sveglia ora ? Dicevo, se ci stanno tanto a cuore concediamo loro asilo politico, organizziamo una seria missione di S&R e portiamoli da noi fintanto che la situazione non si placa o non si riesce a stabilire una forza internazionale prima diplomatica e poi eventualmente militare per fermare ‘sti esaltati.

    Volete armarli ? beh signori poi non lamentiamoci se ci troviamo bombaroli in giro per il paese, specie considerando che gli organi di polizia interna non sono poi così efficenti nel controterrorismo e questi signori qua dell’isis non sembrano scherzare tanto.
    Son passati 13 anni dalle torri gemelle, e a parte le bombe a Londra non mi sembra vi siano stati altri pericoli per l’europa – la tragedia spagnola era affare interno non internazionale – questo dovrebbe far riflettere sul fatto che, quanto accaduto non era un attacco all’occidente ma più un “usa avete rotto il razzo” e pure voi uk coi vostri colpi di stato.

    Terrorismo? Chiamiamolo col termine figo inglese più appropriato, retaliation: rappresaglia.
    e se non volete rappresaglia nel vostro paese sarebbe il caso di non immischiarsi in faccende che poi tanto chiare non sono.
    Ma ci sono morti, stupri, decapitazioni! Certamente, perché in Siria, Gaza, Congo, Mali, Nigeria, Somalia, Sudan, Sud Sudan, centro africa stanno invece giocando a rubamazzetto? Perché non armiamo i ribelli o le minoranze anche lì ? Perché non andiamo a salvare questi paesi, solo perché non lo dicono al tiggì mica vuol dire che il conflitto non sia cruento.

    ====================

    Questione Dibba, se mi andate a leggere le opinioni preconfezionate perdete il senso del tutto:
    il discorso originale è questo, leggetevelo e fatevi un’opinione vostra http://www.beppegrillo.it/2014/08/isis_che_fare.html

    O come succede su radio24: lunedì tutti indignati sulle uscite del Dibba poi ieri Checco I dice le stesse cose con più o meno le stesse parole; sgomento nei giornalisti di radio24 che dicono beh se anche il papa dà ragione a dibattista.. quasi scocciati.

    p.s. anche Pannella avrebbe applaudito al discorso di dibattista affermando che era una posizione tipica del pacifismo e della non violenza tanto care ai radicali 🙂

    Poi, fate vobis .

    1. Vado al contrario: che Pannella sia d’accordo con Di Battista sinceramente non è rilevante, per me, tantomeno che lo sia il Papa.

      L’articolo del Dibba l’ho letto tutto per intero, penso ancora quello che pensavo prima.

      Arriviamo alla questione armi: col senno di poi ti dico che sono d’accordo con te, sia per una questione puramente etica, che legislativa, che logica. Un altro punto da considerare è che quella zona di armi ne ha già abbastanza, e di questo si dovrebbe discutere. Allo stesso tempo sono sicura che, per quanto sia auspicabile, non riusciremo a realizzare né aiuti umanitari adeguati né tantomeno dare asilo politico alle popolazioni. C’è un bell’articolo su Il Manifesto sulle ragioni per cui dovremmo dire no alle armi ai curdi, tutto condivisibile, che però finisce con l’utopia del “se davvero gli USA vogliono contrastare il terrorismo dovrebbero interrompere i rapporti con le monarchie mediorientali”. Sono d’accordo? Certo. Penso sia fattibile? Mi faccio una risata.
      E quindi alla fine di che stiamo parlando? Di aria fritta, come sempre.

      1. grazie per la risposta.
        non sono daccordo non è aria fritta, è che son problemi degli USA e non nostri, smettiamola di portarci i casini degli altri in casa per far loro piacere (e sperare in due briciole di contentino).

        Gli usa han creato il casino in Iraq, assieme ai civilissimi sudditi della regina, lo mettano a posto loro e ne subiscano le conseguenze, mondo occidentale in pericolo una sega.

        Non abbiamo lo scettro lunare di sailor moon per “imporre” (haha) la pace nel mondo, per la fortuna di tutte le varie aspiranti miss nel mondo che altrimenti non saprebbero più che dire al microfono.

        Questo però non vuol dire che dobbiamo prendere posizione, o almeno una posizione attiva; se abbiamo a cuore la vita delle persone dovremmo al massimo aiutare (entrambi i feriti del conflitto non solo chi ci fa comodo).

        e no, non parliamo di aria fritta, parliamo della posizione che dovremmo avere: neutrale, pro curdi o pro isis che sia. Stranamente invece il dibattito c’è solamente per il ct della nazionale, su ‘ste cose non si può aver un’idea differente che ti becchi del fricchettone figlio dei fiori e diciamolo pure, un pò puzzolente

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