Malata terminale di tumore si suicida.
Postilla: non si trattava di tumore ma di ritardo mentale, comunque allo stadio terminale, quindi rimane l’affermazione iniziale: e grazie al cazzo! Anzi, anche solo “e grazie”.
Rimaniamo quindi sul filone seguito anche la scorsa settimana, su quel lentissimo processo di selezione naturale che sta ripulendo l’umanità con lo zelo di un messicano stanco.
La ragazza americana (non per fare del razzismo, ma ecco, in somma, onore al merito), sentiva male allo stomaco e ha “chiesto lumi all’internet”, internet che ha rilasciato la sua sentenza senza appello: tumore allo stomaco, stadio terminale. Oppure gastrite. Ma principalmente tumore allo stomaco. Terminale.

Con la razionalità e il coraggio che da sempre contraddistinguono l’umanità tutta, ma in particolare il popolo dell’impero USA, la trentaquattrenne si è tolta la vita gettandosi al fiume, senza dar troppo fastidio, senza essere di peso a nessuno, nemmeno, che so io, ad un medico, senza distoglierlo dal suo importante lavoro di tentare di salvare un tizio che abbia infilato il pene in cuore di vacca animato dalla batteria di un trattore, neanche per chiedere “mi trova sciupata?”. Niente. Nello stoico silenzio di chi ha congedato il suo ultimo neurone, la ragazza ha preso un taxi e si è fatta lasciare sul ponte.
Chissà se avrà cercato su google quale fosse il punto migliore per gettarsi. Non lo sapremo mai, anche perché tra trombette e musica di festa, qui non sentiremmo la risposta.
Ovviamente dall’autopsia è risultato che la ragazza non aveva assolutamente nulla. Almeno ora può stare tranquil…ops.
Ora, non so quanto un sistema sanitario che moralmente e umanamente lascia molto a desiderare possa aver influito sulla “scelta” della ragazza, la cui idiozia ha senz’altro portato alla migliore delle conclusioni possibili questa storia, certo rimane il fatto che ci sia tanto lavoro ancora da fare, sia da un verso che dall’altro, che va bene ripulire, ma in somma, un po’ di criterio cazzo.
Comunque, noi, possiamo già fare la nostra parte: distogliere un attimo lo sguardo e lasciare la natura fare il suo corso.
[D.C.]
Una risposta a "Dr. Google e Mr. Darwin"