Cosa farei se non ci fosse facebook?
Davvero, buono come sono darei per scontato che siete tutti intelligenti, che vi informate, che date un peso alle parole e alle azioni, vostre e di chi vi circonda. E invece.
Invece grazie a facebook so perfettamente che siete una massa di pecoroni ignoranti e stupidi, e la questione della Ice Bucket Challenge ne è l’ennesima riprova. Per chi negli ultimi giorni fosse vissuto su Marte, riassumo: tale Pete Frates, 29enne malato di SLA, ha lanciato una sfida che consiste nel donare qualcosa alla ricerca contro questa tremenda malattia oppure beccarsi una secchiata d’acqua gelida, anche se tutti hanno capito di dover fare entrambe le cose.
Ed è qui che vi siete scatenati: Avete rotto il cazzo con le secchiate d’acqua!, Le secchiate di merda dovreste tirarvi!, ed altri insulti random allo sportivo/cantante/politico/vattelappesca di turno reo di aver condiviso un video della doccia gelata.
Brave, le mie gioviali teste di razzo (sì sì, ho scritto proprio razzo), per una volta che i VIP ci mettono il portafogli, oltre che la faccia, potevate anche star buoni e zittini, visto che solo negli Stati Uniti son stati raccolti circa 50 milioni di dollari per la ricerca (in Italia le cifre sono sicuramente inferiori, ma di sicuro consistenti). Ma evidentemente preferite la partita del cuore ed il concertino di beneficenza, dove voi pagate e loro si divertono.
Si stanno facendo belli sbandierando la loro solidarietà? E CHI SE NE FREGA, se fossi malato di SLA sarei ben contento di vedere la ricerca contro la mia malattia proseguire grazie a nuovi fondi creati da un passaparola gigantesco, e poco importa se ci sono ragazzini che si son presi secchiate d’acqua per fare i fighi senza donare un soldo bucato, in fondo anche solo il passaparola, in un caso come questo, è un bene.
Insomma, sono come sempre il Razzista del Giorno nei vostri confronti, che vi meritate le perle di Pamela Anderson, che rifiuta di donar soldi alla ricerca perché significa sperimentazione animale (la chirurgia plastica no, invece).
Chiudo col pensiero di un genio:
P.S.: Se volete donare alla ricerca, l’indirizzo è questo.
[E.P.]
La questione dei secchi che dovrebbe essere una scusa per supportare la ricerca contro la SLA, in Italia sta diventando una vergogna nazionale. Mentre in USA (spesso criticata) la maggior parte delle persone VIP o meno, dopo essersi versato il secchio in testa (ricordiamoci che questa cosa è nata nelle squadre americane a fine partita per festeggiare una vittoria) sostengono la ricerca con una donazione (associazione ALS ringrazia per questo), in Italia anche se molti vip e non solo hanno eseguito il gesto la cassa delle omologhe associazioni che lottano contro la SLA non hanno avuto un extra donazione. Cio dimostra che molti fatto tutto questo solo per farsi vedere e farsi una doccia fredda nella calura estiva —- QUINDI VERGOGNA!!!
Devo dire che non capisco il Santo Pontefice, sempre sensibile alle proposte in favore dei piu deboli, che ha dichiarato che un buon cristiano fa beneficenza in silenzio. Questo puo essere anche vero…ma se dell’acqua ghiacciata si trasforma in denaro a favore dei pazienti e delle famiglie …ben venga!!
Un applauso in piedi per salutare questo magnifico post.
(L’espressione “applauso in piedi” (in Inglese: “standing ovation”) l’ho presa da Anelli di Fum0, lo scrittore, giornalista e blogger di nome Sciltian Gastaldi, che si e’ esiliato in Canada ad aspettare la “latitanza di Silvio Berlusconi” e che nell’attesa ha perso tutti i capelli ed il cranio gli e’ diventato liscio come un uovo.
Io gli consiglierei un trapainto – come fece il nostro rifondatore della Nazione, Silvio il Berluscone, oggi alleato di Renzi, detto Matteo il Berluschino, nella titanica impresa politica delle Grandi Riforme)
Un gran bel post! un post da… standing ovation!