Folla a Malpensa per il rientro dei due italiani detenuti in India.
Cori, lacrime e gioia, famiglia, amici e un carico di speranza per un futuro riconquistato a dispetto della speranza smarrita nelle aule dei tribunali indiani.
Stava proprio per iniziare il tripudio di tastiere e condivisioni quando le parole “ingiustamente accusati d’omicidio” hanno colpito il pubblico della rete come una doccia di pecorino su un’orgia.
Ingiustamente accusati d’omicidio…
…detenuti da cinque anni…
…in carcere.
Aspetta.
Ma questi non sono i nostri marò! Fermi tutti! E lei è persino più brutta della Cristoforetti!
Qualcuno alla Farnesina pagherà per questa svista, gli verrà appeso l’avatar su Facebook, accanto ai quadri della Mussolini, quelli che non si capisce mai se siano al verso giusto.
E mentre l’ormai decomposto cadavere della coerenza viene sbranato da vermi della condivisione divina, scarafaggi dalla tastiera a forma di fucile e cavallette assetate di sperma insanguinato, il mondo continua restituirci gente che non va in giro a sparare.
Talvolta il destino è davvero beffardo. Come quando mette su corpi umani teste di cazzo.
Che vi devo dire, saranno davvero i vaccini.
Intanto, ai due marò succede quel che succede, ma stessero tranquilli, a breve i rivoluzionari reazionari dovrebbero mettersi le scarpe per andarli a liberare, appena avranno finito di condividere quel paio di gattini carinissimi che non avete idea di quel che hanno combinato in cucina…
Ne approfitto per un saluto a dio, patria e famiglia, che ho saputo che ne sento sempre tanto parlare ma non riesco mai ad incontrarli.
[D.C.]