Scusa, in che senso fascisti?

tupperwaste

Non so se avete notato ma in Italia sono tornati i fascisti.

Così all’improvviso ce li siamo ritrovati tra capo e collo, tipo invasione aliena. Sono calati stile esercito, dal Pincio a Piazza del Popolo per raggiungere gli alleati della Lega di Salvini e un altro sparuto gruppo di poracci  nostalgici

ceci n'est pas Mussolini
ceci n’est pas Mussolini

Ricapitoliamo brevemente: il 28 febbraio il nuovo leader pop Matteo Salvini ha organizzato questa grande manifestazione nazionale per radunare i suoi tantissimi amici (Salvini ne ha annunciati 100.000, la questura ne ha contati meno di 15000, se ne deduce che Salvini abbia molti amici immaginari).

Praticamente la manifestazione -nonostante nei mesi seguenti Salvini sia stato pompato da tutti i media come l’unica opposizione valida al governo Renzi, la voce del popolo, il salvatore della patria che è bravo ma anche molto simpatico e con delle felpe molto yeah- si è rivelata un fallimento. Niente di più di uno dei folcloristici appuntamenti a Pontida pieni di gente vestita in modo buffo, con buffe croci celtiche e buffissime foto di Mussolini. Almeno così ce l’hanno raccontata.

Quello che non è stato detto –tra le innumerevoli altre cose– è che nello stesso giorno, circa 30.000 persone (i MaiConSalvini) hanno dato vita a un corteo organizzato in opposizione ai fascioleghisti, ma anche al governo Renzi. Queste stesse persone da tempo denunciano la presenza di fascisti nel paese, fascisti che agiscono indisturbati, picchiano, uccidono senza che qualcuno si sia mai opposto, e anzi abbia sempre fatto di tutto per proteggere queste persone, accusando invece più spesso gli antifascisti di essere degli squadristi violenti. Alla fine perché dovrebbero avere ragione quei “4 barboni con 4 petardi” che non rispettano la libertà d’espressione degli altri? (WTF!)

Ciò che però più è evidente è che, dal 28 febbraio, il lessico dei media è cambiato repentinamente, passando da un generico ed elegante “estremisti di destra” a un più definito “fascisti”, o “neofascisti” per i più pudici. Fino al 28 febbraio si faceva davvero fatica a pronunciare quella famosa parola con la F (no, non figa, quella è facile), forse che pronunciandola avremmo dovuto fare i conti con la nostra storia, con un passato mai veramente passato e che invece all’improvviso, oplà, ti presenta il conto portandoti in piazza e in tv croci celtiche, Mussolini e saluti romani.

Uno è costretto a svegliarsi all’improvviso dal torpore e a ritrovarsi nel 1922 senza sapere manco come vestirsi e che fare.

Tipo che ne so, accendi la tv e ti ritrovi qualcuno che chiede a Salvini “oh Matte’, ma te lo sapevi che quelli di CasaPound son fascisti?” e lui risponde “ma te pare?”. Non esiste il fascismo in Italia perché la legge lo vieta. E se lo dice la costituzione sarà pur vero.

Addirittura c’è pure chi ha ricacciato fuori l’Anpi per rendersi conto di quanto l’attività antifascista dell’associazione e più in generale quella delle istituzioni sia ormai meramente celebrativa, e come anzi spesso la stessa Anpi, insieme ai partiti di sinistra, prenda le distanze dai movimenti antifascisti che si ritrovano completamente isolati a prendere mazzate sia da destra sia da sinistra qualsiasi cosa facciano. Vi ricordate cos’è successo a Cremona? Vi ricordate cos’ha detto il Pd, cos’ha detto l’Anpi, cos’ha detto la sinistra? Si sono dissociati perché la violenza va condannata sempre. Sempre, anche se qualcuno ti manda un compagno in coma e tu in cambio spacchi un bancomat. Ha ragione Beppe Grillo, non esistono più queste distinzioni, ormai diciamo tutti la stessa cosa. Siamo tutti uguali, fascisti e antifascisti, tutti uguali.

Però comunque meglio i partigiani che i fascisti. Dai sì, lo dice la costituzione.

Perché sì ok, ci rivendichiamo i nostri partigiani che hanno ucciso i fascisti per liberare l’Italia ma adesso il fascismo non esiste più, c’è scritto nella costituzione, e quindi è inutile che gli antagonisti continuino le loro azioni per difendersi da questi sedicenti fascisti che intanto continuano ad agire senza problemi, e se non picchiano diffondono una cultura razzista, omofoba, sessista e fascista, ma il fascismo non esiste più e quindi di che preoccuparsi? Meglio se non ne parliamo sennò poi ci tocca credere sia vero e se è vero lo dobbiamo affrontare. Lasciamo perdere ché ci costa fatica.

Ci basta fare la parata per il 25 aprile, mettiamo tutti un fiore ai caduti e non ci pensiamo più.

 

[S.T.]

 

2 risposte a "Scusa, in che senso fascisti?"

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