Grillo: condanna ingiusta

Condannato Grillo per diffamazione.

Però, con Berlusconi che ha governato anni con reati mostruosi, con Renzi che governa nonostante i cazzi di famiglia, con i cinesi che non fanno gli scontrini, con gli immigrati che violano i patrii confini clandestinamente, con i marò che non tornano a casa, andare a condannare un cittadino perché ha espresso un emerito giudizio su di un altra persona, mi sembra davvero eccessivo.

In effetti, proprio come ho sentito l’altro giorno al bar, fossi nei parlamentari del cinque stelle, proporrei una legge per cui finché non vengono condannati gli accusati di reati più gravi, non possono essere processati gli accusati di reati meno gravi. Eccheccazzo, e se tu hai ammazzato tre persone te ne vai a spasso, mentre se io definisco “vecchia puttana” un premio Nobel pago subito? Non ci sta.

Siamo tutti Charlie Hebdo.

Va be’, qualcuno di noi lo è.

Va be’, quelli di Charlie Hebdo sono Charlie Hebdo, e a pochi di noi piacerebbe esserlo, soprattutto ci piacerebbe essere la parte sopravvissuta di Charlie Hebdo.

Comunque, la libertà di espressione è importante, soprattutto dell’espressione satirica. Mentre è decisamente più consona la libertà di espressione veritiera, coerente e comprovata in ambito tecnico e politico. Ossia sarebbe il caso che un professore non travisasse dati per sostenere una posizione di beneficio personale piuttosto che pubblico, così come sarebbe il caso che un politico non parlasse per eccessi satirici per sostenere una posizione di beneficio personale piuttosto che pubblico.

Una cosa che mi dà veramente al cazzo è trovare una persona che abbia così torto da sminuire il torto di chi aveva già torto prima che arrivasse lui. Non sai più con chi prendertela, non potendoli ignorare.

Che poi per carità, a me Beppe ha sempre fatto ridere, lo seguivo a teatro, un sacco di risate, tra i computer che sono roba da seppellire, le scie chimiche, l’AIDS che non esiste, la biowashball, gli OGM, le uova cotte dai telefonini e tutte quelle cazzate che condividerebbe oggi su facebook un cinquantenne che abbia appena scoperto l’internet.

Anche quando diceva dei condannati che dovevano star fuori dalla politica, quella l’hanno capita in pochi, ma a me fa ancora ridere, tipo mentre lui ordina ai suoi cosa fare.

Pure il pezzo di Pertini e Mandela, è forte, fa ridere l’ossimoro, Pertini  e Mandela, un rompicoglioni e un negro a cui, come disse in un suo famoso spettacolo, avrebbe fatto “dare due buffetti” dalla polizia, per sistemare le cose in amicizia. Sempre che fosse stato lui a poter decidere, chiaramente, ma lui è un comico, mica un politico, quindi non c’è rischio che ci si avvicini ad una sorta di regime.

Quindi vai Beppe, sei il nostro Charlie Hebdo! O almeno alcuni lo sperano fortissimamente.

[D.C.]

P.S. Sì, l’omicidio di tre persone, l’aver definito la Montalcini una vecchia puttana e la diffamazione del professor Battaglia sono reati commessi dalla stessa persona. Non volevo diventare troppo vago.

2 risposte a "Grillo: condanna ingiusta"

  1. Solo una precisazione, perché credo che sia sfuggita ai più: la condanna non è solo per l’offesa, ma per aver detto che il tizio “prende soldi dalle multinazionali” per dire falsità. Che anche se è una frase che Grillo dice spesso e in leggerezza, è una precisa accusa di illecito penale – e come tale o lo puoi dimostrare, o è diffamazione nella sua forma più incontestabile. E in questo caso non c’entra niente la libertà di espressione di cui al limite si potrebbe parlare per le semplici offese, per quanto pesanti.
    Anche con la prof.ssa Montalcini era stata aggiunta questa soave postilla, in quel caso legata all’assegnazione del Nobel.

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