Oggi di cose da dire ce ne sarebbero parecchie. C’è Vendola che perde definitivamente la testa e, il giorno dopo le elezioni in Francia che hanno visto una coalizione di sinistra-centro-destra tagliare fuori il primo partito francese decide di commentare la finale di X-Factor. Ma non è di questo che parlerò oggi.
C’è il giro di soldi per i regali ai Vescovi della diocesi di Cerignola; c’è il casino della Banca Etruria, che ha scatenato Salvini, che a sua volta evidentemente ha dimenticato la vicenda Credieuronord. Ma non parlerò neanche di questo.
Su questo blog ci siamo scagliati a più riprese contro il blog di Grillo. Sul clickbaiting ignobile che non risparmia neanche i morti, come nel recentissimo caso del post sulla disgrazia che ha colpito Cristian Casili, sulla disinformazione, sulla diffusione di bufale, e sul mettere alla gogna avversari e, soprattutto, giornalisti.
E dunque fa abbastanza schifo e pena vedere il PD che, tramite il sito della Leopolda, fa esattamente la stessa cosa. Anzi, peggio.
Peggio, perché il Partito Democratico è al governo. E se l’idea che un partito metta alla gogna giornali e giornalisti è brutta, l’idea che il partito al potere metta alla gogna giornali e giornalisti lo è ancora di più.
L’iniziativa non è piaciuta, fortunatamente, neanche agli stessi piddini: si parla votazioni che a malapena superano i mille click. Ma si tratta di una trovata decisamente poco felice, soprattutto contando che i titoli fra cui scegliere provenivano soltanto da tre quotidiani (malscritti, forcaioli e faziosi quanto vi pare, ma pur sempre giornali). Perché di scivoloni ne fanno tutti: basti pensare al paginone “pro-papa senza se e senza ma” dell’Unità, o a una qualsiasi prima pagina farcita di bambini morti, o alla celebre copertina del Corriere con la vignetta sui profughi di Giannelli. Li reputo episodi ben più gravi di alcuni “votabili” sul sito della Leopolda, come “PD: Panico Grillo” o di “Tutte le tasse della manovra”: titoli (e articoli) pretestuosi e parziali, ma meno gravi di altri.
Fossi in quel burlone di Renzi mi preoccuperei d’altro. Le elezioni in Francia mostrano uno scenario che, se si verificasse in Italia, andrebbe probabilmente a discapito del PD: se si votasse oggi, e se il PD fosse il primo partito, cosa succederebbe? E’ più probabile che qualche avversario supporti Renzi, o che Salvini, Grillo e il centrodestra si spalleggino a vicenda contro l’odiato fiorentino? Renzi dice “se votassimo oggi vinceremmo al primo turno”. Lo spero per lui, perché se si passasse al secondo temo che prenderebbe una legnata nei denti epica: la sinistra non esiste praticamente più, e comunque non vede il PD di buon’occhio; la diaspora di Civati e soci ha solo disperso energie e voti; una serie di alleanze a destra, con l’ondata di razzismo galoppante degli ultimi tempi, appare più che probabile. Renzi disse a Letta “stai sereno”, prima di scippargli il posto; mi chiedo se adesso la stessa frase se la ripete da solo prima di andare a letto. Prima di scoppiare a piangere.
O forse quella della gogna delle prime pagine è solo un’altra abilissima mossa del premier, che prova in questo modo a far virare ulteriormente a destra il PD, in modo da scavalcare Alfano e proporsi come alleato plausibile di Grillo o Salvini.
Immagino che un giorno, in Italia, avremo finalmente uno scenario elettorale sincero e onesto, in cui le forze in campo sono la Destra xenofoba alleata con la Destra populista e la Destra baciapile alleata con la Destra liberalista. La sinistra non c’è perché una parte sta aggiornando il blog, e l’altra sta guardando X-Factor.
In fondo non manca molto: sapete mica se Civati sta aggiornando il blog?
[M.V.]
Una risposta a "Burlone."