Muore dopo lunga malattia David Bowie.
Non solo perché tutti si muore, ma anche e soprattutto perché Bowie è stato un po’ pazzo, tutto e niente, ha fatto cose, visto gente. E lavorava presso sé stesso. Ma non come voi puttanelle mancate (davvero di poco).
Come accade di solito da queste parti, comunque, un cadavere è solo il pretesto per ricordarci di qualcosa o qualcuno che purtroppo è ancora vivo tra noi: oggi si tratta della singolarità. No, piccoli scienziati, non quella spaziale, bensì quella speciale, quella che rende “unico” ciascuno di voi, o meglio, quella che vostra madre dice rendervi speciali.
Quel “sii te stesso” che la nostra generazione in particolare ode ripetersi all’inverosimile. Un valore simile al “dire le cose in faccia”. Cose che mi danno i brividi come i colleghi che mi additano come “acculturato” perché scrivo, ignorando completamente il valore del contenuto, il senso dei concetti e la valanga di puttanate che inanello quando “scrivo”.
Ecco, un principio quasi medievale (in linea con molta parte del tempo “civile” che viviamo), se uno scrive va rispettato perché istruito indipendentemente dalle puttanate che scrive, se uno dice le cose in faccia va rispettato perché è onesto indipendentemente dalle puttanate che dice, se uno è sé stesso va rispettato perché mostra la sua unicità indipendentemente dalla puttana che è.
Bene, non è così. Scrivere non vi rende saggi, dire tutto quello che vi passa per la mente non vi mette nel giusto ed essere voi stessi, nella maggior parte dei casi, non è la cosa migliore che possiate fare, perché per lo più fate schifo. I vostri istinti fanno schifo, la vostra educazione fa schifo, il vostro “libero pensiero” non è né l’uno né l’altro.
Quando qualcuno vi suggerisce di fottervene del giudizio degli altri, mandatelo a fanculo, vedete come reagisce, e capirete quanto quel consiglio sia efficace. Per dio, vivete in società, dal giudizio degli altri dipende la qualità della vostra vita, se non la vostra esistenza stessa. Non che dobbiate leccate il culo al mondo, ma prima di urlare che c’è un’autostrada di scemi che va contro mano, datela un’occhiata ai cartelli.
Il problema che essendo voi più o meno già voi stessi, è davvero difficile farvi capire quanto sbagliato sia che voi siate voi stessi, e quanto giusto sia invece essere il più giusti possibile. Ma questa è colpa dei giusti, che su di voi hanno mollato il colpo, lasciando che i vostri esempi siano gli ormai tristemente vecchi calciatori e veline, qualche strillone travestito da politico o, nel peggiore e più paradossale dei casi, voi stessi.
Non rimangono che due consigli da darvi:
1) Non cercate di essere voi stessi a meno che voi stessi non siate veramente ottimi, e questo non sta al vostro specchio dirlo.
2) Non accettate consigli a meno che non siano buoni consigli, e questo non sta al vostro specchio dirlo.
3) La mamma non ha sempre ragione e chi scrive non sempre scrive la verità.
[D. C.]
E’ paradossale, ma mi sembra che “essere sé stessi” oggi voglia dire essere qualsiasi cosa ti piaccia, fino a diventare qualcun altro.
Che poi, a dirla tutta, quelli che affermano di fottersene del giudizio degli altri lo fanno solo per essere giudicati come “forti e tutti d’un pezzo” dagli altri.
Capisci quanto ipocrita sia una persona da quanto afferma di non essere ipocrita.