Leggo in giro – fra i miei contatti, su alcuni giornali e su qualche blog – che il Papa Dellaggente™ sarebbe “contrario” al Family Day. Uhm, come ve lo spiego? Ah, ecco: se c’è una ferma condanna che coinvolge contemporaneamente il Family Day e Bergoglio, è quella nei confronti dei gay. Mi spiace, amici cattolici moderati, lo so che vorreste una chiesa a misura di cattodem, solo che, ahivoi, “catto” e “dem” a fianco continuano ad essere inevitabilmente un ossimoro.
Ormai dovrebbe essere chiaro: questo papa è attento. Comunicativamente è estremamente efficace, distribuisce continuamente zuccherini a interlocutori molto diversi fra loro, e soprattutto si tiene mediamente lontano da qualsiasi evento possa fare scalpore nel modo sbagliato (nuocendo alla sua figura e, in subordine, alla chiesa).
Giova però ricordare che la sua posizione su omosessualità e unioni civili è tutto meno che moderata, ed è stata ribadita anche recentissimamente.
Proprio in questi giorni Bergoglio ha detto che “la famiglia, fondata sul matrimonio indissolubile, unitivo e procreativo, appartiene al ‘sogno’ di Dio e della sua Chiesa per la salvezza dell’umanità”, e che anche se “coloro che per libera scelta o per infelici circostanze della vita, vivono in uno stato oggettivo di errore, continuano ad essere oggetto dell’amore misericordioso di Cristo e perciò della Chiesa stessa”, comunque “non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione”.
Vi serve la parafrasi o è chiaro che le unioni “non oggettivamente errate” sono quelle fra etero desiderosi di procreare? La posizione di Bergoglio è chiara: no al divorzio, no al sesso senza figli, no al sesso fuori dal matrimonio e no a qualsiasi cosa di diverso da quanto appena enunciato: chi non vive così “vive in uno stato oggettivo di errore”. Più chiaro di così.

Semplicemente, per un “moderato” come Bergoglio non ha senso schierarsi apertamente a favore di una manifestazione fatta da estremisti, oltretutto piena di persone le cui vite sono in linea coi dettami del cattolicesimo solo a parole: divorzi, matrimoni a Las Vegas, gravidanze fuori dal matrimonio, amanti minorenni. Ah, no, scusate, l’ultima va bene.
Mettiamo un paio di puntini sulle i, ok?
- Il silenzio su certi argomenti non è una presa di posizione a favore, manco per il cazzo: il silenzio su certi argomenti è un modo per non alienarsi la simpatia di una fetta consistente di fedeli, conquistati proprio dalla “moderazione” del pontefice.
- Quando è intervenuto su temi spinosi, in realtà il papa ha sempre calato colpi secchi e duri, infiocchettati da giri di parole (la famosa dichiarazione “chi sono io per giudicare”, che nascondeva un giudizio piuttosto esplicito) o da battute (il pugno a chi offende la mamma dopo la strage di Charlie Hebdo).
- Sui grandi problemi della chiesa Bergoglio nicchia spesso, dice un sacco di “faremo” ma i famosi risultati tardano ad arrivare. Quando il clima diventa caldo su qualcosa, scatta la manovra evasiva ecclesiastica (qualche nuovo santo) o il momento mistico (“il mio sarà un pontificato breve”).
Quindi, amici cattolici moderati, lo so. Lo so che vi piacerebbe che il Papa Dellaggente™ fosse davvero figo come s’impegna a farvi credere. Vi piacerebbe che la chiesa fosse qualcosa di diverso dalla montagna di merda che è.
E invece, seppur con moderazione, vi tocca essere associati a quel mostro tentacolare che sforna moderati appoggi a dittature, che s’impegna moderatamente nel riciclaggio di denaro sporco, che puppa con moderazione i nostri soldi, che non paga moderatamente le tasse, che vuole negare diritti e fermare il progresso scientifico (ovviamente con moderazione), e che sforna moderatamente e di continuo un esercito di pedofili di merda.
Quando, ovviamente, lo fa senza freni, che accade spesso.
Ah, e Buon Family Day a tutti.
In ritardo, per venire incontro alle capacità mentali dei partecipanti.
[M.V.]
Ragazzi mi spiace ma vi devo bacchettare. Vi seguo sempre con grande perizia, ma questi interventi non aiutano a creare una situazione di reale laicità e di ateismo “decente” in Italia, dove ricordiamo siamo ostaggio dell’UAAR e della sua totale incapacità di aprire un dialogo ateo decente senza iniziare a sbavare e a urlare “preti piedofiliiih”.
Il Papa HA fatto dei gesti OGGETTIVI di miglioramento, a seguito delle politiche già avviate dal suo eccezionale predecessore (Ratzinger, sì, che è tipo il miglior teologo del secolo, anche se è brutto), e STA aprendo alla modernità, per quanto le resistenze ultramontane siano ancora fortissime (tipo Bagnasco), le quali ovviamente reagiscono pugnalandolo come si può. Il punto è che lui è il fottutissimo Papa, non è il parroco di Pentema, per cui NON PUO’ sbilanciarsi dicendo “viva i froci”, qualsiasi affermazione GROSSA che fa il Papa dev’essere accompagnata da studi teologici validi, per non far saltare baracca e burattini della fede e del dogma. Per cui continuerà a dirti fino alla vergogna che per i cattolici questo è oggettivamente errore, ed anche – com’è il senso dei suoi testi – che se però vuoi lo fai, poi sei tu cattolico che, cattolicamente parlando (punto di vista emico), te la vedi con Dio quando tiri le cuoia. Fino ad allora, lui rappresenta dogma, fede e tremila anni di tradizioni testuali, per cui non può sbaraccare tutto, da solo, così. Sapete certo che dietro il Papa c’è anche un ricco giro di suoi chiari collaboratori con cui scrive e prepara il suo pensiero “pubblico” (leggasi: encicliche), quindi additarlo e cacciarlo non è così semplice e banale.
Spiace una vostra analisi così superficiale del fatto, visto che siete sempre acutissimi e finissimi su queste tematiche, ma questa volta avete un po’ toppato, e rischiate appunto di finire nel calderone degli “atei della domenica” che purtroppo in Italia sono la quasi totalità. Da vaticanista (quale sono), ateo (quale sono) e storico (quale sono) questa situazione mi rattrista: mi piacerebbe un ateismo ragionato e pensato, ma spesso in Italia siam capaci solo di urlare, da ambo le parti.
È come la storia di qualsiasi minoranza etnica, economica o sociale americana: fanno un sacco di schiamazzi e si esprimono in maniera non sempre corretta formalmente parlando, ma a nessuno importa e ad ogni “battaglia” “combattuta” portano a casa una base radicalizzata e un contentino, “ma tanto il potente è sempre più potente e il ricco più ricco”.
Così secondo me non serve a niente criticare i modi, perché un dibattito corretto non ce l’hai con un interlocutore che, tu lo voglia o no e tu abbia ragione o meno, ti fotte molti euro dalle tue tasse.
Grazie dell’esteso e argomentato commento 🙂
Dunque, forse mi sono spiegato male nell’articolo, che in realtà non voleva certo sottolineare che “il papa fa il papa”, con tutte le vaste implicazioni del caso: quello, come argomento, starebbe meglio nella rubrica del mercoledì, “e grazie al cazzo”.
In realtà, hic et nunc ce l’ho più con un certo tipo di informazione.
(parentesi: forse sbaglio anche io a parlarne, ma il problema non è “il papa”, il problema è che troppa gente gli presta orecchio, anche a livello politico, laddove non dovrebbe, essendo l’Italia uno stato laico.)
Oltre a questo, però, non sono molto d’accordo sull’eclatante “apertura” di Bergoglio, leggendo i suoi discorsi (siano essi frutto del suo ingegno o di quello dello staff) mi pare che invece tenda a ribadire molto fermamente il no a aborto, divorzio, eutanasia e compagnia bella. E anzi, trovo alcune uscite, come quella post-strage di Charlie Hebdo, molto poco “aperte”. Con un bel sorriso ha detto “se tu m’insulti, è lecito aspettarsi una reazione violenta”.
Non so, sicuramente ne sai più di me, e sicuramente c’è un modo denso e bellissimo fatto di intrighi e teologia dietro la facciata… che però, per quanto mi riguarda, è molto ambigua, è come qualcuno che, mentre ti dice “va tutto bene”, ti prende a calci.
Ti riesco purtroppo ora a rispondere solo in breve; senza scendere nei grandi dettagli, il senso del mio commento (mi sono dilungato alla fine senza specificarlo, lòl).
Il senso era, papale come dici tu, “e grazie al cazzo”. In buona sostanza, sì, il Papa sta esprimendo ferma condanna, chiusura e tutto, ma sempre nell’ottica cattocristiana, cioè sempre a dire “noi cattolici mai, voi cittadini se volete sì”. Guarda ad esempio il Sudamerica, dove parecchi partiti di chiara, palese e dichiarata ispirazione cattolica hanno votato esplicitamente a favore di simili diritti, mentre in Italia no. Perché in quei Paesi, fra una cosa e l’altra, la distinzione civile cittadino-fedele è palese, quella su cui il Papa sta iniziando a portarsi (distinguendo appunto quello che non dovresti fare, da fedele, ma se vuoi puoi fare, da cittadino). E’ chiaro, lui ti dice sempre “NO”, per “salvarti l’anima”, quindi abortire? MAI, o perderai l’anima – fedele – ma se tu Maria Pia da Canicattì devi abortire, legalmente dovresti poterlo fare.
In sostanza, lui sembra dire che il fatto che sia legalmente possibile non implica che per loro diventi anche moralmente possibile… ma almeno legalmente dovrebbe o potrebbe esserlo. I risvolti teologici stanno in questo, nell’impossibilità di rendere moralmente possibile la cosa, tutto qua. Da cui la ferma condanna “morale” ma l’apertura “legale”.
@ John Bolino: Non sono in grado di smentire la tua interpretazione dell’atteggiamento del papa (“noi cattolici mai, voi cittadini se volete sì”), che sarebbe per altro corroborata dalle distanze prese rispetto al Family Day.
Ma, sia in passato (quando era vescovo in Argentina), sia piu’ recentemente (il referendum sulle unioni civili in Slovacchia dell’anno scorso) Bergoglio si e’ speso direttamente o indirettamente contro leggi sul tema.
Al di la’ delle intenzioni, quindi, nei FATTI non mi pare essere mai stato (e non esistono prove che lo sia diventato) un grande sostenitore di quella che tu chiami “distinzione civile cittadino-fedele”.
Che poi agli atei/non credenti/laici di questo paese tanto basterebbe.
Probabilmente, non essendo un vaticanista, anche io mi perdo succosi e promettenti retroscena teologici, e a questo punto chiedo a chi pare intendersene di piu’ di indicare quali siano gli oggettivi gesti di miglioramento che Bergoglio (e il suo eccezionale predecessore) ci ha riservato. Perche’ a me, al contrario, e’ parso di vedere tantissimi gesti dalla grande carica simbolica (a partire dalla scelta del nome papale), ma ciccia veramente poca.
Al momento, sia colpa della curia, dei ghostwriters delle encicliche o dei tremila anni di tradizioni testuali, io non vedo alcun motivo CONCRETO per dire che questo sia un papato “moderno” (salvo, forse, dal punto di vista della comunicazione…).
Non che ci veda un problema, anzi: trovo molto piu’ coerente per una religione la conservazione dell’ortodossia di qualsiasi buffo tentativo di mettersi al passo con i tempi dando un colpo al cerchio ed un colpo alla botte. Ma almeno non facciamo finta che ci sia una sconfinata carica rivoluzionaria nelle timidissime aperture (quali?) di una istutuzione che rimane comunque decenni, quando non secoli, indietro persino rispetto ai suoi stessi fedeli.
Cercando di essere più moderato del solito, quando in realtà chiamarmi mangiapreti – Bergoglio in cima alla lista – è un eufemismo, oggi ho scritto questo sulla mia pagina:
Il Papa stesso si è schifato il family day. Ora, il fatto è che Bergoglio tutto può essere, prete, in malafede, imprigionato in un ruolo, ma non è scemo e ha alle spalle pure Ratzinger, cervellino funzionante. Perché niente e nessuno, non bastasse la pedofilia del clero, sputtana il cattolicesimo come gli Adinolfi, Socci, Giovanardi, Gasparri e Meloni, tutta gentaglia che, sa Bergoglio, si sta trascinando dietro la feccia della feccia fascista e psicotica.
Soprattutto oggi questo è impresentabile – e facciamo finta che sia pure sinceramente preoccupato, va’! -, perché Bergoglio sa anche benissimo come il mondo stia andando da un’altra parte rispetto agli inginocchiatoi e ai manganelli reazionari.
Quindi se la deve giocare bene, pena la morte del Vaticano, lo svuotamento delle chiese, e se la deve giocare andando un po’ sulla sponda dei valdesi riguardo ai diritti. Ma è un gioco molto difficile.
Come si può conciliare lo strapotere cattolico basato su un’infinità di ingerenze politiche e sull’appecoronamento delle masse, coi diritti civili che le chiese le svuotano, fino al punto che il Vaticano potrebbe diventare una delle tante sette en passant e ciao? Se la società si evolve, i monoteismi crepano.
Ma, e bisogna vedere se Bergoglio è a quell’altezza, magari ricordandosi anche cosa significò il concilio Vaticano II, in gioco c’è proprio una rivitalizzazione e rilancio del cristianesimo. Se continua così, muore, schiacciato dagli psicolabili corrotti e profondamente in malafede come Adinolfi & C.
Magari, pensa, la gente comincerà a provare più simpatia per i protestanti, toh.
Ecco perché non si è filato neanche di striscio il family day. Sarà un prete, sarà un Papa, ma messo veloce lì prima che morisse l’altro proprio perché la situazione è critica, e ha il polso della situazione molto, molto molto più di tutti i viscidi politici, gli schiavi lacché che infestano le piazze in suo nome, cosa che stavolta ha visto bene di negargli.