Rabbia manifesta.

collodipapero

Dev’essere l’età. Più passa il tempo, più trovo difficile apprezzare le manifestazioni di piazza. Per diversi motivi, in realtà. Intanto, troppo spesso vedo cortei completamente disorganizzati, composti da pochi, sparuti manifestanti che urlano idee scontate e ritrite. In secondo luogo, ormai è frequentissima la tendenza a organizzare contro-manifestazioni per tappare la bocca a qualcuno o per impedirgli di manifestare. Che è una cosa che trovo pericolosa indipendentemente dal colore di chi la mette in atto, e che secondo me va solo a fare il gioco di chi vuol puntare il dito contro le manifestazioni stesse.

Non voletemene, ci sono state manifestazioni importanti, sentite, partecipate. Ma ho il timore che si perdano nel rumore creato da micro-manifestazioni che, a volte, sembrano essere senza senso, come l’ultima che mi è capitato di vedere.

Il 30 aprile 1986, a Pisa,  il CNR si collegò per la prima volta ad Arpanet, una sorta di proto-internet, in pratica realizzò il primo collegamento in rete d’Italia. 30 anni dopo, ossia venerdì scorso, il CNR pisano decide di festeggiare l’anniversario dell’evento alla presenza delle istituzioni.

All’inizio sembra che alla celebrazione debba esserci addirittura Renzi, che invece poi si limiterà a un intervento video, annunciando la propria defezione da giovedì. È invece presente, e giustamente, il Ministro Giannini.

Viene organizzata una manifestazione per contestare il Decreto Salva-Banche e, contemporaneamente, per contestare direttamente Renzi. Come la protesta contro il salvataggio di quattro istituti di credito da parte del Governo possa coniugarsi con una celebrazione che, una volta tanto, va a evidenziare un’eccellenza della cittadina toscana, rimane un mistero.

L’impressione è quella che si debba protestare senza se e senza ma, indipendentemente dal contesto. Anche perché se vuoi manifestare contro Renzi perché “la maggior parte della popolazione è stufa delle sue politiche e del suo governo antipopolare”, e poi non solo Renzi non c’è, ma raduni meno di mille persone su una popolazione di centomila abitanti, è difficile risultare credibile anche se le ragioni della tua protesta sono sacrosante e condivisibili. Nessuno dice che il Salva-Banche sia esente da difetti anche concettuali, anche gravi, ma protestare non è fatto solo da “perché”, è fatto anche da dove, quando e soprattutto come.

IMG_1460 La manifestazione, come spesso succede, non è andata liscia. Dopo un avvio tutto sommato tranquillo, i manifestanti hanno cercato di entrare nel CNR e sono stati caricati dalla polizia. Ora, io sono uno di quelli che ogni volta che vede una carica ha i brividi, ma perdonatemi, che la polizia abbia caricato scatena un grazie al cazzo di dimensioni epiche. C’è una struttura in cui già normalmente non si accede, con dentro un Ministro e diverse cariche pubbliche. Fuori, gruppi di manifestanti che hanno già vandalizzato contenitori dell’immondizia e lanciato rifiuti e ortaggi verso le autorità. I manifestanti provano a entrare, spingendo. Qualcuno impugna dei bastoni. Come stracazzo ti aspetti che reagisca la polizia? Che ti stenda un tappeto rosso per farti entrare?

IMG_1461Sono il primo a incazzarsi come una iena quando le forze dell’ordine disperdono dei manifestanti pacifici o quando – ed è successo fin troppe volte – la polizia infierisce su dimostranti inermi, ma la situazione qui è ben diversa, non è “la polizia ha caricato senza motivo” ma “la polizia ha reagito a un tentativo di forzare il blocco”. Passerò da stronzo, ma i video sono chiari. I manifestanti, fra spinte e provocazioni, hanno praticamente obbligato la polizia a reagire. Non so, nella mia esperienza di manifestazioni urlare in faccia a un poliziotto di togliersi di mezzo continuando a colpire lo scudo antisommossa ha conseguenze poco piacevoli. E non è quello che io chiamo “protesta pacifica”.

La cosa che mi lascia basito è la lunga lista di quelle che possono essere a seconda del cinismo di chi osserva delle enormi ingenuità o deliberate malizie per fare casino e poi frignare. Si sceglie di protestare contro il Presidente del Consiglio, ma si prende di mira una celebrazione che lui, come detto nel suo annuncio del giorno precedente, diserterà; si fanno dichiarazioni roboanti dicendo che si è dalla parte “del popolo” ma si vandalizzano i dintorni; si lanciano rifiuti e ortaggi e si cerca di entrare indebitamente in una struttura che costituisce una delle eccellenze italiane nel campo della ricerca fino a provocare la carica delle forze dell’ordine quando, per il tipo di protesta, sarebbe stato sufficiente un presidio pacifico.

Sbaglierò, sarò ingenuo, ma io qui vedo solo tanta rabbia, e male incanalata. Vedo i soliti slogan che non ammettono dialogo, il solito copione ritrovo-marcia-urla-bastonate che finisce con una manganellata di gruppo del tutto inutile ai fini della manifestazione. Vedo una piccola protesta, in larga parte fuori luogo, assai arida di contenuti, che potrebbe essere contemporaneamente degli antagonisti, di forza d’urto, dei no-global, dei grillini, dei forconi. Una piccola protesta di cui domani tutti si saranno dimenticati.

Anche perché è facile dimenticare qualcosa quando il concetto espresso è molto meno forte delle urla che lo propagano.

[M.V.]

4 risposte a "Rabbia manifesta."

  1. “C’è una struttura in cui già normalmente non si accede, con dentro un Ministro e diverse cariche pubbliche. Fuori, gruppi di manifestanti che hanno già vandalizzato contenitori dell’immondizia e lanciato rifiuti e ortaggi verso le autorità. I manifestanti provano a entrare, spingendo. Qualcuno impugna dei bastoni. Come stracazzo ti aspetti che reagisca la polizia? Che ti stenda un tappeto rosso per farti entrare?”

    Come già detto anche su FB, questo passaggio è da stampare come MANIFESTI GIGANTI nelle strade e nelle città almeno una settimana prima di OGNI MANIFESTAZIONE

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