Torture ai bambini nell’asilo delle suore.
Come non amare quelle tenere creature? Voglio dire, non decidono come vestirsi, eseguono gli ordini del padre e prendono la paghetta a fine mese. Tenerezza. Ma anche i bambini possono piacere eh!
Entrambi poi vogliono essere come i “fratelli”, il fatto che per le suore questo significhi incularsi i ragazzini non fa di loro certo persone peggiori.
O sì?
Sono il primo sostenitore dell’idea che non dovrebbero essere i genitori ad educare i figli, è già troppo che li si lascino loro concepire. I ragazzini dovrebbero passare con i genitori le feste e al limite i fine settimana. Questo però non significa che il resto del tempo debbano essere messi in mano a dei fanatici religiosi. O a dei fanatici. O a dei religiosi.
Purtroppo a causa della ricchezza accumulata per epoche storiche, e quindi per l’ipoteca messa sull’istruzione privata, la chiesa è riuscita a tenere chiunque volesse estrarre i propri figli dall’istruzione pubblica sotto la propria cappella, un po’ come quando da bambini non si poteva entrare all’oratorio se non si era andati a messa. Vanno abituati da piccoli a comprendere lo stato di dipendenza e rassegnata sottomissione con cui dovranno accettare di vivere una vita senza ragione, all’ombra di un eterno, capriccioso, buonissimo, perfido e costosissimo Babbo Natale.
In questo sistema comunque violento talvolta qualcuno viene scoperto ad eccedere.
Lo so, non è facile individuare il confine della violenza quando si parla di inculcare assurdità a neonati, diciamo che come linea generale diventa violenza quando si viene beccati a farlo. Un po’ come lo scandalo, come diceva povera nonna, che non è certo il gesto del compiere comportamenti sconvenienti, lo scandalo è solo che qualcuno ne parli.
Fatto sta che, come quasi chiunque sia stato dalle suore ricorderà, una suora si è fatta prendere la mano e ha operato secondo la volontà del padre in maniera troppo zelante, o troppo poco, se pensiamo ai sistemi adottati nella bibbia, tanto da suscitare addirittura un moto in quella società “civile” che ancora tiene i crocefissi nelle aule, di tribunale o meno.
Quindi, sostanzialmente a causa di una mancanza di fede di questi “civili”, ora la povera sorella dovrà scontare qualche annetto di carcere, che per sua fortuna non è un convento.
A causa di questi interventi della società civile che tendono a “proteggere” i bambini, poi capita che questi, crescendo, possano allontanarsi dalla dottrina, costringendo poi i difensori della fede (unica vera via, lo ricordiamo con tutta la tolleranza della religione stessa) ad operare più drasticamente su quegli adulti perduti, come accaduto in Germania proprio in questi giorni, dove un ometto è dovuto uscire di casa per andare personalmente a pugnalare un po’ di gente in metropolitana in nome di un dio piuttosto pigro.
D’altra parte mi pare evidente che se tutti seguissimo pedissequamente la parola di dio, nessuno dovrebbe incazzarsi così tanto da torturare bambini o uccidere adulti. Certo che se dio facesse anche una minima parte del suo lavoro, tipo esistere, non ce ne sarebbe nemmeno bisogno.
E quindi andiamo avanti così, in un mondo in cui gli unici a credere davvero e a fare il lavoro sporco sono quelli che pagano per tutti i falsi credenti, per tutti i credenti all’acqua di rose che scelgono di seguire solo le regole che seguirebbero comunque per propria volontà, ignorando o interpretando tutto il resto.
La parte che non mi è chiara è cosa si aspettassero i genitori dei bambini dal mettere i propri figli nelle mani di una serie di donne che vivono nella credenza di un dio stragista e punitore. Ma dovrei sapere che la mela non cade mai lontana dall’albero, per questo li prendono fin da piccoli.
[D.C.]