Volevo scrivere un lungo post sulle opinioni, sull’etica, sulla smania di dire agli altri cosa fare. Poi sono successe due cose.
In primis, mi sono incartato. Troppi concetti complessi per la mia scarsissima abilità espressiva. Dopo, ancora più grave, ho fatto un sogno. Un incubo. Un incubo reale, in cui un essere che incarna tutte le mie paure m’inseguiva vomitando cazzate.
Esatto, Sibilia. Che dopo l’ultima uscita è tornato a infestare i miei sogni più paurosi. Avete letto tutti il suo post sulle “crisi”? Ecco, io avrei preferito evitare, perché leggerlo – e leggere i commenti – mi ha sprofondato nuovamente nel pessimismo cosmico.
Comunque, ve lo incollo qui, per sicurezza:
“Esiste una crisi idrica, quando c’è scarsità d’acqua.
Esiste una crisi geologica, quando c’è scarsità di suolo.
Esiste una crisi d’aria, quando è troppo inquinata.
Non può esistere una crisi monetaria perché manca la moneta.
Infatti acqua, terra e aria sono risorse naturali e pertanto sono finite. La moneta è un’unità di misura e può essere creata in qualsiasi momento.
Dire che esiste una crisi monetaria è come dire che non c’è la lunghezza perché mancano i metri.
NON FACCIAMOCI FREGARE!”
Mi corre l’obbligo di fare una breve analisi.
Esiste una crisi idrica, quando c’è scarsità d’acqua. Ok. Purtroppo la parte sensata finisce qui.
Esiste una crisi geologica, quando c’è scarsità di suolo. Ehm, no. Io non sono un geologo, ma sono abbastanza sicuro che se qualcosa chiamato “crisi geologica” esiste, non è il fatto che c’è poca terra. Non ho mai visto le autorità che corrono in aiuto di gente con poco pavimento mandando container di sassi.
Esiste una crisi d’aria, quando è troppo inquinata. No, credo che l’espressione “crisi d’aria” non esista proprio, e che non si usi neanche per indicare la “fame d’aria”, ossia il nome “informale” della dispnea, che comunque non c’entra un cazzo con l’inquinamento.
Non può esistere una crisi monetaria perché manca la moneta. Infatti acqua, terra e aria sono risorse naturali e pertanto sono finite. La moneta è un’unità di misura e può essere creata in qualsiasi momento. Che di monete ci sia penuria sono d’accordo, almeno a sentire la mia banca, ma ehi, davvero, hai mai sentito parlare di soldi? Quelle cose che dai in cambio di cose. Non ho mai sentito una semplificazione più errata e imbecille allo stesso tempo. A parte che quella di cui parla Sibilia sembra più l’attuale (e tangibilissima) crisi economica che non una crisi monetaria (ma via, vogliamo guardare al capello?), l’economia non è una roba così semplice. Stampare nuovi euro non alzerà la produttività italiana, e anzi, se non si alza la produttività ma si inserisce nuova valuta, l’unica cosa che si ottiene è una svalutazione abissale.
Dire che esiste una crisi monetaria è come dire che non c’è la lunghezza perché mancano i metri. Adesso creerò metri e metri di casa mia, così il suo valore schizzerà alle stelle. Ehi, il metro è un’unità di misura, non può mica finire. Come dimostrava peraltro l’attico di Bertone. Anzi, ancora più calzante: siccome non mi piacciono i metri, creerò i valtriametri, un’unità di misuta mia. Casa mia misura centomila valtriametri. Potete comprarla per dieci miliardi di fantastisterldollari.
NON FACCIAMOCI FREGARE! Carletto, possa il dio degli oligofrenici proteggere sempre i tuoi pensieri, ma da chi? Che qua se c’è qualcuno che deve sentirsi fregato è chi ti ha votato.
Carlo, hai la maturità classica, una laurea triennale, sei un deputato della Repubblica, e non sai come cazzo funziona una moneta? Cioè, un membro della Commissione Affari Esteri e Comunitari non sa come funziona l’Euro? Non sa cos’è l’inflazione? Altro che Di Maio che confonde Cile e Venezuela (che poi insomma, il problema era più scambiare Renzi per Pinochet, ma vabé) o Renzi che confonde stragi e battaglie, qui siamo all’equivalente economico della forza di gravità. Certo, da uno che ha negato l’allunaggio, che sproloquia di signoraggio, che ha quasi avallato una strage e che disse (parole testuali) “il Restitution Day è l’evento politico più rivoluzionario dagli omicidi di Falcone e Borsellino”, non è che ci si possa aspettare di meglio.
Allora: io spesso mi sono sentito preso per il culo dalle persone che ho votato – per costituzione o distruzione di alleanze, ribaltoni, baciapilate a tradimento, promesse non mantenute e via dicendo – ma non mai ho pensato “merda, ho votato un ritardato”. Neanche quella volta che pur di provare a mandare a casa Berlusconi ho votato Rutelli (c’è gente che ha l’incubo ricorrente dell’esame di maturità, io ho quello delle elezioni del 2001). La domanda è: tolto quel pugno di gente che sostiene attivamente Sibilia sfoggiando uno stile e un bagagli di conoscenze pari a quelli del loro paladino, non c’è qualche cinquestelle che si sente genuinamente preso per il culo?
Fatemi sapere.
[M.V.]
PS: e non provate a dirmi “E ALLORA GLI ALTRI?” perché peggio di così non c’è nulla. Siamo alla personificazione dell’Effetto Dunning-Kruger. Al limite uguale, se stiamo parlando di Scilipoti e Razzi. A “svegliaaaaaaaah!!1!!”, non dimenticatelo, reagisco ancora con una testata.
io sono sempre grato dell’esistenza del M5S perchè mi stavo annoiando a perculare i soliti Marcianò, Croce ecc ecc