La Guardia di Finanza sequestra 20 automobili e segnala 251 persone in un’operazione contro l’abusivismo relativo al servizio di taxi presso il solo aeroporto di Fiumicino.

Cosa abbia portato i militari a togliersi il prosciutto da gli occhi non è noto, quello che è noto invece è il problema di un paese che altalena tra la politica della “tolleranza zero” e la filosofia della “arte di arrangiarsi”. Un’altalena dalla quale il paese cade giù di faccia rialzandosi ogni volta. E ogni volta con una faccia che va dall’espressione sveglia del Trota a quella sapiente di Gasparri.

Sarà per questa immagine rassicurante che oggi temo i cinquestelle nella misura in cui temo i giustizialisti che parcheggiano in doppia fila, o perché sono cresciuto in mezzo a credenti che peccano più spesso di quanto non t’insegnino a non peccare, sarà per questo che vedo probabile il nuovo rinascimento dello Stato Italiano quanto un pompino gratis in una manifestazione femminista.
Sarà pure che tra le tradizioni culturali di una terra di poeti, santi, navigatori e traffichini, l’unica che permane è quella più umana di un certo attaccamento ai beni materiali (e te credo) e di una paura/invidia del prossimo. Questo significa che in qualsiasi panorama i nostri soggetti (noi) non fanno altro che arrabattarsi per rimediare quanto basti per vivere al di sopra del prossimo, in una sorta di micro escalation a breve termine che si accosta alla crescita collettiva così come l’acne si accosta alla vita con Jessica Alba.
Adesso, all’approssimarsi delle festività invernali che ci avvicinano nelle innegabili difficoltà del freddo, riscopriamo ancora una volta l’idea del piacere di stare insieme, di condividere e di convivere.
L’idea, perché poi in realtà farlo ci fa schifo al cazzo, tra parenti che non vogliamo vedere e mezzi parenti di cui c’importa quanto del vincitore dell’oro di tiro al piattello dell’ultima olimpiade, tra regali fatti a forza e regali mancati, tra festose cene di lavoro e i più semplici cazzi nostri, il tutto si riduce al misero ed essenziale pensiero, rifugio di ogni desìo: “se solo avessi più soldi…”.
Perché alla fine, di tutta la nostra storia, il carburante è quello, perché anche un 10% in più fa la differenza, perché il natale è più bianco per chi è più bianco, perché oh, comunque sia, sossoldi.
L’idea, perché poi in realtà farlo ci fa schifo al cazzo, tra parenti che non vogliamo vedere e mezzi parenti di cui c’importa quanto del vincitore dell’oro di tiro al piattello dell’ultima olimpiade, tra regali fatti a forza e regali mancati, tra festose cene di lavoro e i più semplici cazzi nostri, il tutto si riduce al misero ed essenziale pensiero, rifugio di ogni desìo: “se solo avessi più soldi…”.
Perché alla fine, di tutta la nostra storia, il carburante è quello, perché anche un 10% in più fa la differenza, perché il natale è più bianco per chi è più bianco, perché oh, comunque sia, sossoldi.
Rivedendola così però, piccola ed essenziale, questa sorta di anarchia dell’accumulo economico, è davvero poi così condannabile? Sono giuste le regole? È giusto il sistema? Siamo così pessimi? E se lo siamo, non sarà il caso di accettarlo e organizzarci di conseguenza?
Nel frattempo keep calm and prendete a white regular taxi, not an illegale one. O comunque non fatevi beccare in fallo.
Banco e sto.

Buon B(i)anco Natale.
[D.C.]