Passata senza conseguenze la giornata mondiale dell’omeopatia.
Ma l’apparenza inganna, purtroppo l’omeopatia è solo un sintomo di una società malata d’ignoranza. L’ignoranza come valore, l’accettazione della stessa e il conseguente decadimento delle facoltà mentali individuali e quindi collettive.
Come vivere un film di Tomas Milian in cui Bombolo non scorreggia.
Questo è quello che accade nel mondo: mentre una parte non è ancora arrivata alla ruota e un’altra parte la usa per girare intorno alle vacche magre, la parte più sviluppata del pianeta è a un passo dal capolinea. Così, dopo aver sconfitto la natura dalla mortalità neonatale ai bomberini color ghiaccio, stiamo per soccombere all’unica forza della natura che non riusciamo a contrastare: la nostra necessità di essere imbecilli.
I nostri demoni, quelle parti disfunzionali di una mente incapace di accettare il cambiamento tanto quanto una pace stabile.
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Non siamo pronti, e non sarà una pandemia a fermarci, sarà l’idiozia dilagante. Saranno il complottismo, il razzismo, la religione, l’acqua bio e tutto quanto di più follemente stupido riusciamo ad accettare.
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Perché l’uomo è così, lo è sempre stato: se non c’ha i cazzi se li va a cercare.
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Ma mentre prima la curiosità era quella che ci portava a voler viaggiare, sempre più lontano e sempre più velocemente, adesso è quella di andare a cazzo di cane. Adesso ci sentiamo tutti pronti, tutti migliori, tutti speciali e completi. Talmente fenomenali da poter vivere a occhi chiusi, senza bisogno di consigli o di conoscenze.
Se chi ci ha portato a vivere in salute e prosperità oltre gli ottant’anni vedesse come stiamo utilizzando quel tempo, salirebbe su una DeLorean e tornerebbe fino a vedere la foto di Salvini svanire lentamente.
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E se me ne sono accorto io che sono ignorante come la merda, a più di qualcuno ‘sto dubbio deve essere venuto. E non parlo di chi abbia un cervello funzionante, loro devono sentirsi come in un episodio di Black Mirror (o Ai confini della realtà, per i più nostalgici), ma anche e soprattutto di quanti l’idiozia la applicano a certe dosi quotidianamente e semplicemente si accorgono che, ogni tanto, non funziona.
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Ecco, quando “essere furbi” non funziona, stiamo ricevendo un segnale da lontano (nel tempo futuro e passato) che urla “COGLIONE!”. Perché il danno maggiore di questo nostro comportarci “astutamente” è proprio quando funziona, perché in quei momenti non siamo che parassiti del progresso, e quindi dell’umanità stessa.
E mentre una piccolissima porzione della popolazione traina a fatica tutti verso un futuro godibile e pieno di possibilità di vivere più momenti felici che momenti di merda, la grande maggioranza di noi si punta con i piedi a terra o si butta a peso morto, nel migliore dei casi.
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In un mondo in cui è possibile imparare a farsi un buon gelato da soli, noi battiamo i piedi in terra per avere un cono subito. E poi lo usiamo per ficcarcelo al culo lamentandoci del freddo, inveendo contro i gelatai.
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Certo usiamo ancora la ruota per viaggiare, ma questo vantaggio sul resto del pianeta non sarà di nessun aiuto se quel viaggio ci porterà a impazzire per diete sconsiderate, a curarci con lo zucchero perché è più sano, a ucciderci perché Babbo Natale lo vuole, a fermare la ricerca perché non la capiamo, a voler sfruttare senza essere sfruttati, a premiare l’idiozia perché ci fa sentire meno inadeguati, a tenere lo sguardo basso fino ad essere incapaci di vedere l’orizzonte.
Una roba così, in somma:

O, tradotto per noi, una roba così:
E diluire il tutto in “Avogadro” parti d’acqua, non migliorerà la situazione. Non sarà la soluzione.
[D.C.]
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Grazie! Fa piacere leggere che c’è gente al di fuori dei normali schemi… Mi fa sentire meno solo.
Anche se il fatto che possa essere vero che chi pensa razionalmente sia “fuori dei normali schemi” fa abbastanza paura.
Per lavoro sono esposto a tante di queste corbellerie, soprattutto riguardo a OGM e Monsatan :(. Mi verrebbe voglia di portare un po’ di questi coglioni in Indonesia o a Timor Leste per far loro vedere cosa e’ l’agricoltura di sopravvivenza. Ma tanto e’ inutile, inizierebbero a magnificare l’importanza della tradizione che ci rende liberi dalle multinazionali e si stava meglio prima. Che poi anche a me stanno abbbastanza sulca le multinazionali cattive, che comprano lo zucchero di palma al limite del costo di produzione. Ma le multinazionali non si sconfiggono con l’idiozia, con petrini o Vandana Shiva (sinonimi tra loro). Resistete e fatemi sentire meno solo, please.