Nuova proposta di legge per la legittima difesa. Legittimo difendersi, se è il caso.
Dopo essere stati sepolti da rigurgiti per nausea da eccesso di meme e battute ancor prima di poter leggere il testo della proposta di legge, possiamo finalmente dire la nostra sicuri di non disturbare ormai più nessuno.
Questo modo rapido di reagire, sparando cazzate spesso ancor prima di capire, potrebbe intanto essere il primo indizio sul come gestire l’autodifesa all’interno della comunità.
Da parte del governo comprendo l’esigenza diplomatica di accontentare la crescente fobia dell’invasione e del contatto con la disgustosa povertà, ma rimango interdetto dal fatto che in un momento in cui il pubblico chiede una “politica forte” non si sia approfittato dell’occasione per dare uno schiaffo alla nazione con un “noi stiamo bene così: la legge c’è e va rispettata, chi non lo fa pagherà, da qualsiasi parte arrivi”. Certo una supercazzola, ma plausibilmente efficace e meno dispendiosa, anche in termini di d’immagine, rispetto alla proposta votata.
Ogni volta che esce una di queste mezze proposte, talvolta mezze leggi, non riesco a non pensare al Guzzanti di Boris, parafrasandolo: “sembra che l’unica persona che stia facendo qualcosa per non prendervi per il culo sia proprio io, la stessa persona che poi, alla fine, vi prenderà per il culo.”.
E così, pur sapendo che spesso le fonti dei goliardici attacchi sono persone che non hanno né compreso né letto la legge in questione, non riesco a condannare il loro pur poco originale “sfogo”.
E allora ben vengano le saturanti battute sullo sparare in pigiama, sulla pistola con il crepuscolare e sui politici che per sicurezza rubano di giorno.
Più o meno.
Perché queste sono le occasioni che abbiamo di provare e valutare la nostra libertà di espressione, e attraverso questa la nostra capacità di capire ed esprimerci. È un metro, un po’ come quando usciamo dal controllo dei genitori e possiamo iniziare a dire parolacce: è il momento in cui si capisce se invecchieremo al bar a bestemmiare per difendere strenuamente la nostra religione o se comprenderemo l’ironia.
E l’impressione è che un buon utilizzo di questo strumento possa attenuare quello della pistola, o della legge a cazzo di cane.
Almeno sappiamo che, al crescere delle paure, non sta diminuendo la superficialità con cui le “affrontiamo”.
O che siamo ancora di buono spirito, nel migliore dei casi.
[D.C.]
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