Un bambino milanese di 10 anni, in vacanza in Sardegna con la famiglia, è stato ricoverato nell’Unità operativa di Pediatria dell’ospedale San Martino di Oristano. Il bambino era ammalato di tetano, contratto a seguito di una caduta. Il tetano, una malattia infettiva acuta, causata dal batterio Clostridium tetani, viene di solito reso innocua dal vaccino – la famosa iniezione antitetanica – a cui però il piccolo non era stato sottoposto, neanche a seguito della caduta: i genitori, infatti, avevano opposto il loro rifiuto alla richiesta dei sanitari di vaccinare il bambino (o meglio, di ricorrere alla profilassi con immunoglobuline). Il tetano, che molti considerano quasi scomparso, è in realtà una malattia estremamente pericolosa: nell’ultimo decennio, in Italia, uccide circa 20 persone all’anno nella popolazione adulta.
La vaccinazione antitetanica dovrebbe essere fatta obbligatoriamente al terzo mese di vita (sono tre iniezioni, dal terzo al dodicesimo mese, con un richiamo prima dei sei anni e ulteriori richiami ogni 10 anni). È in assoluto il mezzo più efficace per prevenire il tetano, perché il preparato del vaccino offre una protezione del 100%. Solo che il vaccino perde efficacia col tempo – da qui la necessità dei richiami – per cui mentre i bambini di solito sono “al sicuro”, per gli adulti il discorso è un po’ più complicato. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, l’Italia è il Paese europeo col maggior numero di casi di infezione tetanica, perché da una certa età in poi ci si dimentica di fare il richiamo (di solito più per sbadataggine che altro). Più tempo passa dal richiamo, meno il vaccino funziona, e dopo qualche anno inizia a diventare potenzialmente inefficace. Una persona in là con l’età, che non si fa il richiamo da venti anni o più, quindi, è seriamente a rischio, e la situazione è aggravata dal fatto che gli anziani sono più “esposti” al batterio, ovviamente non attraverso la famosa “ferita con un chiodo arrugginito”, ma per esempio per colpa delle piaghe da decubito (frequenti nelle persone in età avanzate costrette a letto da altre patologie).
Nel caso del bambino, come dicevamo, il discorso è diverso e più grave: i genitori hanno proprio chiesto ai medici di NON fare il richiamo dopo la caduta che ha prodotto il taglio che ha permesso al Clostridium tetani di attaccare il ragazzo.
Ovviamente il primo pensiero è “speriamo che vada tutto bene”. Il bambino adesso è fuori pericolo. Se trattato opportunamente e se non insorgono complicazioni, dal tetano si può guarire. Il problema principale è se la malattia non viene individuata tempestivamente: in quel caso, soprattutto se la prima crisi avviene in modo repentino, la malattia è letale quasi nel 50% dei casi. Ma in ogni caso possono presentarsi problemi anche molto gravi: se i batteri si spostano nelle vie aree può insorgere una polmonite e non sono poi così rari altri disturbi decisamente importanti: embolie, ma anche strappi tendinei e muscolari, fratture e lussazioni causate dagli spasmi. E perfino infezioni dell’apparato urogenitale, a causa della paralisi delle vie urinarie.
Perché vi dico tutto questo? Perché su La Nuova Sardegna hanno intervistato la madre del bambino, che ha detto questo, riguardo alla mancata vaccinazione:

“Non credevo servisse”.
Il vaccino contro il tetano? Dai. E come le è venuta quest’idea, signora? Perché sa cosa succede se non si usa il vaccino contro il tetano? Incredibile ma vero: si rischia di prendere il tetano. Che è una malattia mortale. Se non lo fosse, forse non si sarebbero premurati di fornirci un vaccino e di renderlo obbligatorio.
“Ho valutato i pro e i contro, e so che se da una parte correvo il rischio, dall’altra ne correvo tanti altri.”
Ah, quindi è una valutazione rischi\benefici. Bene, questa è una cosa che conosco. Mi piace, la capisco. Abbiamo visto cosa fa il tetano – ma ci torniamo sopra per fare un raffronto, non temete – dunque visto che è una valutazione ponderata, adesso vediamo quali sono i rischi derivanti dall’iniezione del vaccino.
- Reazioni allergiche. Se un bambino ha una reazione allergica, non può vaccinarsi. Il tetano non è contagioso, quindi non si applicano tutti i discorsi fatti altrove sull’immunità di gregge: chi non può vaccinarsi deve stare particolarmente attento in caso di ferite o lacerazioni. Le eventuali reazioni allergiche vengono identificate alle prime somministrazioni (la prima vaccinazioni, abbiamo visto, è divisa in tre “spezzoni”). Ma quante sono, statisticamente, le reazioni allergiche? Meno di una per ogni milione di somministrazioni. Quindi, meno dello 0.00001%. Teniamo a mente questa cifra, ok?
- Effetti collaterali. A nessuno piace farsi un’iniezione e stare male dopo. Né, ovviamente, rischiare di stare davvero male (anche se bisognerebbe sempre fare il confronto con la malattia: io personalmente uso molto di rado l’espressione “ehi, cazzo, no: meglio il tetano!”). Dunque, gli effetti collaterali del vaccino antitetanico sono:
- Comparsa di rossore e dolore nel punto in cui viene eseguita l’iniezione. Si tratta di fastidi che compaiono spesso, nell’80% dei casi, e sono qualcosa di simile alla puntura di un insetto (più di una zanzara, meno di una vespa) possono comparire entro 48 ore e possono durare per 2 o 3 giorni.
- Più raramente, sintomi del tutto simili a quelli dell’influenza o lievi malesseri, i più gravi dei quali (ma anche i più rari) sono un lieve calo delle piastrine e problemi renali.
- Possono esserci reazioni avverse gravi, come europatia brachiale (in 0,5-1 caso su 100.000) o sindrome di Guillain-Barrè (in 0,4-1,2 casi su 1.000.000).
- Ah, sì. L’iniezione punge.
Quindi: all’angolo blu abbiamo un vaccino, efficace al 100%, che presenta reazioni allergiche o reazioni avverse di rilievo solo nello 0,001% dei casi (anzi, nello 0.00001%, nel caso di quelle più gravi) e che, in caso di bisogno, può essere integrato con una profilassi con le immunoglobuline.
All’angolo rosso una malattia provocata dalla tossina prodotta da un batterio, il Clostridium tetani, che entra nell’organismo attraverso tagli o ferite e che provoca sempre i seguenti sintomi: fauci serrate e incapacità di aprire la bocca, spasmi della muscolatura mimica facciale, contratture dolorose a livello della muscolatura cervicale e del tronco, spasmi degli arti. Di solito compaiono anche febbre elevata, ipertensione e tachicardia, spesso alternati ad episodi di ipotensione e bradicardia che possono portare anche ad un arresto cardiaco e alla morte. Ricordiamo che il tetano, non trattato, uccide circa nel 50% dei casi.
Adesso io vorrei sapere su quali basi la signora ha “valutato i pro e i contro”, cioè come ha fatto a pensare che un vaccino come quello contro il tetano potesse essere anche solo lontanamente pericoloso quanto il tetano stesso.
Analizzando razionalmente la cosa, i casi per cui è stato commesso l’errore madornale di non fare il vaccino (o il richiamo) a un bambino che poteva farne uso (e che non mi costringono a rompere fra due enormi pietre il rasoio di Occam) sono due:
- I genitori del bambino hanno dei serissimi problemi con matematica e statistica, perché “preferisci prendere un farmaco che ha effetti avversi gravi nello 0,001% dei casi o una malattia letale nel 50% dei casi?” dovrebbe essere una domanda fottutamente retorica. A confronto le cinture di sicurezza offrono una protezione statisticamente meno efficace (a fronte di episodi molto rari in cui risultano controproducenti, le cinture riducono del 30% la mortalità, a differenza del vaccino che, sempre con effetti avversi rarissimi, protegge nel 100% dai casi).
- I genitori del bambino non si sono basati sui dati reali, ma hanno creduto, per qualche motivo, a informazioni false sui vaccini. In poche parole sono stati non solo confusi, ma indotti ad agire in modo irrazionale e lesivo della salute del proprio figlio dalla disinformazione. Questa potrebbe essere stata veicolata da persona in buona fede (come presumo siano loro) o da pezzi di merda criminali che dovrebbero essere mandati in galera a suon di calci nelle palle e ergastolati in una vasca piena di diarrea di mulo fino alla fine dei loro giorni.
Non voglio colpevolizzarli, credo sinceramente che l’ipotesi giusta sia la seconda (il che farebbe ricardere la stragrande maggioranza della colpa non sui genitori, ma sui sopracitati pezzi di merda criminali che dovrebbero essere mandati in galera a suon di calci nelle palle e ergastolati in una vasca piena di diarrea di mulo fino alla fine dei loro giorni. Ma c’è ahimé un ulteriore elemento che mi fa incazzare come una best lascia vagamente perplesso, ossia è la frase, sempre della madre del bambino, che alla domanda “ora vaccinerete vostro figlio?” risponde “ora farà l’antitetanica, poi valuteremo per gli altri”.
Signora, mi perdoni, ma cosa stracazzo c’è da valutare? Volete raccogliere dati in modo autonomo su quanto e come il culo di non aver ammazzato vostro figlio possa reggere anche al prossimo giro? Vi siete divertiti tantissimo (“ha ha ha, guarda, non riesce a muovere i muscoli facciali”) e volete fare un altra partita a roulette russa, magari con una malattia più difficile da riconoscere e combattere del tetano?
Posso capire la disinformazione, posso capire la sfiducia, ma la perseveranza nel voler nuocere al proprio figlio in barba a qualsiasi dato scientifico è così tremendamente irrazionale e illogica da farmi accapponare la pelle. Mi spiace, ma qua non siamo di fronte a una patologia psichiatrica come quella che colpisce chi dimentica il figlio in auto, qua siamo di fronte all’uso sistematico di pensieri illogici per far fronte a minacce reali e potenzialmente letali. È l’equivalente medico di arrampicarsi su albero per sfuggire a un grizzly perché l’hai visto fare a Paperino, scoprire nel modo peggiore che i grizzly sanno arrampicarsi sugli alberi, essere salvato e rimanere convinto che dai grizzly ci si salva salendo sugli alberi.
Il che mi ricorda, peraltro, la storiella delle gambe dei serpenti.
Mi chiedo: dobbiamo davvero aspettare i ricorsi storici, per cui la copertura vaccinale tornerà a salire solo dopo un certo numero di bambini ammalati o addirittura morti? Perché in questo caso, se come temo la grandezza di tale numero è inversamente proporzionale al grado di cultura scientifica del paese, mi sa che di casi come quello di Roma, di Milano e di Oristano ce ne saranno fin troppi, anche perché per me i casi erano troppi già quando ce n’era uno solo.
Mi garberebbe tanto ricominciare a fare un po’ di battute sceme, non è che si potrebbe tornare a vaccinare serenamente i bambini contro malattie potenzialmente mortali e parlare d’altro, qualsiasi cosa diversa da minori messi in pericolo dalla stupidità?
Grazie.
[M.V.]
Secondo me non hai inquadrato il ragionamento della mamma. Non ha rapportato i danni collaterali da vaccino al 50% di morte in caso di tetano, ma alla possibilità statistica di prenderselo, il tetano. E qui riporto la tipica frase da antivax: “Ok, ci sono pochissime possibilità, ma che diresti se è proprio il tuo bambino?!1!?” Beh, abbiamo la risposta, ed è #noncelapossiamofare -_-
Poi, pensandoci, non capiscono manco un cazzo di statistica, perché il bambino ora ha ben più probabilità di prendersi una malattia tipo il morbillo che prendersi, per la seconda volta, una malattia tutto sommato abbastanza rara. Per cui poteva avere lontanamente senso il discorso: “Non lo vaccino per il tetano ma per le altre malattie sì”, mentre questo mi pare abbastanza aberrante
È ovvio che la signora si è fatta riempire la testa di liquame senza fermarsi a fare alcune semplici ma importanti considerazioni, cosa che poi viene fatta su un blog di paperi (!), manco fosse il figlio di Valtriani. A questa gente andrebbe tolto il diritto di voto e data l’interdizione dai pubblici uffici.
Se volete cancellate questo commento, ma oggi mi gira malissimo:
“Sti antivax ci stanno facendo una cortesia: verranno sterminati dalle malattie e finalmente il genere umano farà un passo avanti senza il fardello di questi idioti che sono contro qualsiasi cosa a prescindere senza uno straccio di motivo serio. Speriamo ora nell’avvento dei NOWATER, che sono contro la lobby del BIG BOTTLE…
Purtroppo no, perché chi ne farà le spese saranno il più immunodepressi che non potranno più contare sull’immunità di gregge.
E allora saranno gli immunodepressi a ricacciare questi antivax (e le loro convinzioni da medioevo) da dove sono usciti.
soffro sempre a leggere queste cose … noi sanitari dovremmo investire di più nella prevenzione primaria cioè nell’educazione della gente per contrastare la ma l’informazione generale… ormai si parte sempre dal presupposto che i sanitari non sappiano o complottino….povero futuro i problemi c’è li creiamo da soli.
Più che immunità di gregge si tratta di gregge e basta, perché nessuno si prende la briga di analizzare per bene le cose ma si limita a belare perché lo fanno gli altri. E poi è più facile protestare a cazzo per qualcosa letto su internet (l’oracolo del terzo millennio) che impegarsi a sentire e capire quello che ha da dire un esperto.
Giusto: occupiamoci di integralisti cattolici ancora a piede libero, che mi paiono un argomento ameno e contemporaneamente terrificante (chiamiamolo analfabetismo civile).
Rimedieremo, promesso.
Ma cominciare a togliere (o a sospendere a tempo determinato) la patria potestà, almeno in casi come questo, no?