“Politicians everywhere, coming over to the shows: you can see them at the shows preaching crap like they know it all”
The Casualties – Politicians
Oggi sono stanco, mi perdonerete se sarò sintetico e brutale. È di queste ore l’annuncio della “candidatura di Di Maio come premier”. Sorvolando sul fatto che in Italia non esiste la figura del “premier”, ma quella del Presidente del Consiglio, che non è elettiva (si votano i parlamentari, il Presidente del Consiglio invece lo nomina il Presidente della Repubblica, art. 92 della Costituzione Più Bella Del Mondo™ etc etc), c’è comunque una cosa che mi fa ridere fortissimo: applicare gli strali lanciati dai cinquestelle contro quello che fanno “i politici” a Di Maio e vedere di nascosto l’effetto che fa. Vorrei dunque chiedere come fa un sostenitore di Di Maio a fare pace col cervello sulle seguenti questioni.
- Per anni, i cinquestelle (incluso Di Maio) si sono scagliati compatti contro chiunque fosse indagato, dicendo che doveva uscire dalla scena politica. Di Maio però è indagato per diffamazione a seguito di una querela di Marika Cassimatis. La diffamazione è un reato: ci sono reati che non contano? Cioè, “l’onestà” che andrà di moda si applica solo ad alcuni reati, ma non ad altri? Se è lecito che Di Maio corra alle elezioni pur essendo indagato, perché non dovrebbe valere anche per gli altri?
- I cinquestelle dicono spesso che i politici dicono bugie su bugie. Anche a Di Maio è capitato di dire qualche cazzata abbastanza consistente (i criminali rumeni, il reddito di cittadinanza, etc). Perché la stessa violenza nel condannare qualsiasi oppositore quando spara una balla non viene applicata anche a chi dovrebbe rappresentarvi? Se è consentito a Di Maio sbagliarsi o aggiustare un po’ la realtà per fare campagna elettorale, perché se lo fanno gli altri sono disonesti o cialtroni?
- Dei ministri Orlando, Lorenzin, Poletti e Fedeli è stato detto che, in quanto non laureati, non erano in grado di ricoprire la carica di Ministro. Se loro non sono in grado di ricoprire un ruolo del genere senza una laurea, come può Di Maio fare il Presidente del Consiglio partendo da un’educazione allo stesso livello? Perché la critica “non ha studiato” non si applica anche a lui?
Avrei anche altre domande sparse, per esempio quelle che nascono dal fatto che sono state spesso criticate le primarie degli altri partiti, definiti più volte “antidemocratici”, ma alla fine l’unico volto noto delle “primarie” a cinquestelle è Di Maio, e ben pochi saprebbero dire due parole sui sette sfidanti al titolo senza usare Google, una roba che a confronto le ultime primarie del PD sembrano quasi una cosa seria; oltretutto, a votare saranno sempre i famosi “utenti certificati”, ossia le poche migliaia di grillini di serie A (e tutti gli altri muti, che al massimo commentano su Facebook, spero senza l’illusione di contare qualcosa)… ma le terrò per me, perché credo che ormai la balla di “uno vale uno” sia ampiamente superata da tutti quelli con un QI composto da più di due cifre.
Mi fermo qui, direi che basta. Fuoco alle polveri.
[B.K.]
* Peraltro, dopo una breve indagine, emerse che il diploma del Ministro Fedeli era equiparato a una laurea triennale. Si ringrazia John Wolf per la segnalazione.
Proprio oggi ho avuto una “discussione” con dei fan di Di Maio. Ma alla prima loro risposta li ho lasciati da soli a likarsi a vicenda i commenti. Penso siano ancora lì ^_^
“Sono ragazzi straordinari” (cit.)
fare pace col cervello è semplice. queste persone non ne sono provviste.
Le prime due domande sono una boutade fine a se stessa ( e se avessi un QI a due cifre, te ne sarai certamente accorto). Sull’ultima sono d’accordo con te ( anche se non te ne frega un benemerito). C’è del marcio anche in Danimarca…e non parla inglese!
Non saprei a quali polveri bisognerebbe dar fuoco: stiamo parlando della, ehm ehm, politica italiana, di un, ehm ehm, partito à la Facebook governato per via dinastica e di un aspirante Presidente del consiglio che non è mai nemmanco stato consigliere comunale. Stiamo parlando del nulla.